Bergamo, neonata lasciata nella Culla per la vita con un biglietto: “Vi affido un pezzo della mia vita”.

La piccola, chiamata Noemi da uno dei soccorritori della Croce Rossa che l’ha trovata, sta bene. Il messaggio della mamma: “Non la dimenticherò mai”

I due operatori della Croce Rossa che hanno trovato il neonato (Antonella Matta e Marco Riva) e il messaggio

I due operatori della Croce Rossa che hanno trovato il neonato (Antonella Matta e Marco Riva) e il messaggio

Bergamo – Una neonata è stata lasciata alla Culla per la vita della Croce Rossa di Bergamo. La piccola, appena nata, è stata trovata dagli operatori della Croce Rossa nel pomeriggio di oggi mercoledì 3 maggio. Noemi, così è stata chiamata la bimba da uno dei due operatori che l’hanno trovata, sta bene 

Il biglietto della mamma

Insieme alla piccola – come riporta Bergamo News – un biglietto scritto a mano, ora al vaglio della Questura: “Nata stamattina 3/05/23. A casa, solo io e lei (come in questi 9 mesi). Non posso, ma le auguro tutto il bene e la felicità del mondo. Un bacio x sempre (dalla mamma). Vi affido un pezzo importante della mia vita, che sicuramente non dimenticherò mai”. 

Trasferita in ospedale

La piccola sta bene ed è stata subito accudita dal personale della struttura che ha poi allertato un'ambulanza. La bimba è stata quindi trasportata nel reparto di patologia Neonatale del Papa Giovanni XXIII

Il piccolo Enea

È la prima volta che un abbandono di neonato viene registrato a Bergamo. I precedenti più recenti sono stati a Milano poco meno di un mese fa. Il giorno di Pasqua un neonato, di nome Enea, era stato affidato alla Culla per la Vita del Policlinico. Insieme al piccolo un biglietto della mamma: Vicino a lui c’era una lettera della madre: “Ciao mi chiamo Enea. Sono nato in ospedale perché la mia mamma voleva essere sicura che era tutto ok e stare insieme il più possibile”.

La bimba lasciata al Buzzi

 Il giorno dopo invece una bimba appena dato alla luce era stata lasciata all’ospedale Buzzi, in modo da poter essere adottato, dalla mamma, una 37enne senza fissa dimora che aveva partorito da sola in un capannone dismesso.