LAURA LANA
Cronaca

Sesto San Giovanni, la metropolitana può ripartire: “Nuova piazza e stazioni”. Il 2028 sarà l’anno decisivo

A settembre potrebbero riprendere i lavori verso Baggio e anche verso Restellone e Bettola. Fondi trasferiti al Comune di Milano, Lamiranda: “Definiti gli arredi sul modello della M4”

Sesto, prolungamento metropolitana

Sesto, prolungamento metropolitana

Sesto San Giovanni (Milano) – Tra pochi giorni, viale Gramsci festeggerà i 14 anni dall’apertura del cantiere per il prolungamento della linea rossa della metropolitana. Dopo oltre due anni - cioé dalla decisione della ditta De Sanctis di rescindere anticipatamente il contratto d’appalto - i lavori sono fermi per realizzare le stazioni di Sesto Restellone e Cinisello Bettola. Giovedì è arrivato l’annuncio atteso da mesi.

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“Il sigillo definitivo del finanziamento dei 20 milioni di euro per il prolungamento della linea M1 avverrà nel primo Cipess utile entro la metà di luglio”. I 20 milioni si aggiungono ai 18 milioni già concessi dal Mit a giugno 2024 e ai 15 milioni del 2019. Un incremento di 38 milioni riconducibile agli extracosti dei materiali dal 2021 a tutto il 2023 per l’armamento, le opere civili, gli impianti. Nei maggiori oneri sono compresi anche altri adeguamenti di spese tecniche: collaudi e verifiche di laboratorio, protocollo di legalità, accantonamenti.

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Con l’autorizzazione di Cipess tra meno di un mese, i fondi potranno essere trasferiti materialmente al Comune di Milano, che potrà così attivare l’opzione Sesto alla gara d’appalto per il prolungamento verso Baggio, il cui contratto è di imminente sottoscrizione, anche verso il nuovo capolinea di Cinisello-Bettola. I lavori potrebbero così riprendere a settembre. Poco più di 1,6 chilometri di galleria per un totale di 212.512.694,65 euro: un cantiere che era stato aperto nel 2011 con il taglio del nastro previsto per Expo 2015.

“Un viaggio sicuramente a rilento - ironizza l’assessore alla Mobilità Antonio Lamiranda -. Nei giorni scorsi si è svolta la riunione tecnica sulla definizione degli arredi delle uscite, che saranno realizzate sul modello della M4 a vetrate. Inoltre, visto il cronoprogramma della rigenerazione dell’ex Enichem, tutti gli interventi dovrebbero essere allineati al traguardo del 2028: nuova piazza e stazioni della metropolitana”. “Accogliamo con grande soddisfazione questo passaggio. Si apre oggi una fase nuova anche per il progetto strategico della M5, su cui il ministero ha confermato tutte le 11 fermate”, commentano i sindaci Roberto Di Stefano e Giacomo Ghilardi, dopo la riunione al Mit. Tuttavia, se il progetto ha ricevuto il bollino, resta ancora da affrontare la questione dei fondi per portare la lilla verso Monza, passando da Cinisello.