
Gli interventi sarebbero dovuti partire nel 2022, la proprietà dell’epoca non ha mai versato le fideiussioni. Il piano decadrà prima della naturale scadenza del 2028 per grave inadempimento. E si dovrà tornare al via.
Sesto San Giovanni (Milano) – Il cantiere avrebbe dovuto aprire nel giugno del 2022. Invece, i lavori nelle ex Marelli non sono mai partiti. E la proprietà dell’epoca, Multimedica Clinical & Research Campus S.r.l., non ha mai versato neanche le fideiussioni di 22.791.508,78 euro. Ieri il Tar Lombardia ha condannato l’operatore, con una sentenza che farà scuola anche per le altre aree dismesse. Il soggetto attuatore "è tenuto in virtù della convenzione a realizzare le opere di urbanizzazione ed è altresì tenuto a prestare idonee garanzie per quell’adempimento in favore del Comune", scrive il tribunale amministrativo. Gli obblighi erano stati previsti nell’atto del 2013 che modificava la convenzione del 2004, finalizzata all’attuazione del programma integrato di intervento relativo alle aree tra via Adamello e viale Edison. Il 14 aprile 2020 Multimedica Clinical & Research Campus aveva acquistato dalla società Centro Edilmarelli in liquidazione gli immobili compresi nel pii Ex Ercole Marelli ed era "succeduta nella posizione contrattuale del soggetto attuatore assumendone espressamente tutti gli obblighi".
"I proprietari che si sono susseguiti hanno sempre rifiutato di eseguire le opere pubbliche, ma anche di aggiornare le fideiussioni a garanzia dei lavori non realizzati. Da qui lo stallo degli ultimi anni", spiega l’assessore all’Urbanistica Antonio Lamiranda. Nell’agosto 2020, appena subentrata, Multimedica chiede subito un aggiornamento del progetto: gli uffici aprono il procedimento salvo poi archiviarlo quando non arrivano modifiche ma una variante sostanziale. A ottobre il Comune ricorda di regolarizzare la posizione: devono essere depositate "idonee garanzie fino alla concorrenza del valore complessivo delle opere di urbanizzazione ancora da realizzare", vale a dire le radiali e il collegamento con Alstom. Multimedica chiede una proroga: è la prima di una lunga serie che il Comune concede, vedendo sempre bucare le nuove scadenze. A marzo 2021 la prima diffida. Multimedica la contesta e comunica di "aver avviato, in spirito collaborativo, fattive interlocuzioni con la compagnia Atradius Credit Insurance N.V.", ma l’assicurazione smentisce.
A luglio una ulteriore proroga di due mesi e a settembre Multimedica ne chiede un’altra. Il Comune stavolta dice “no“ e apre il contenzioso. La sentenza vale per tutti coloro che sono subentrati a Multimedica, altri due operatori: se le fideiussioni non saranno versate, il piano Marelli decadrà per grave inadempimento prima della naturale scadenza del 2028 e si dovrà tornare dal via, rifacendo da capo il progetto con tutti i volumi da rinegoziare con il Comune. "Questa sentenza sancisce un principio importante per lo sviluppo e la rigenerazione delle aree dismesse - sottolinea Lamiranda -. Costituisce un precedente da far valere nei confronti dei privati che tentano di sottrarsi agli inderogabili doveri delle convenzioni urbanistiche. Vale per le ex Marelli e per le ex Falck, dove l’attuale proprietà non vuole portare in esecuzione il parco Unione, seppure obbligata dalla convenzione".