MARIANNA VAZZANA
Cronaca

Sergio Cerruti, il presidente dei fonografici: "Milano, città della musica"

“Questo riconoscimento è per tutta l’industria musicale e arriva in un anno importante per la nostra associazione, che nel 2023 compie 75 anni”

Sergio Cerruti

Sergio Cerruti

Milano – “Sono più che soddisfatto: questo riconoscimento è per tutta l’industria musicale e arriva in un anno importante per la nostra associazione, che nel 2023 compie 75 anni come la Costituzione e il Senato della Repubblica". Sergio Cerruti è il presidente dell’Associazione fonografici italiani: sarà lui insieme a Sonia Baldi, responsabile delle relazioni istituzionali, a prendere tra le mani il giorno di Sant’Ambrogio l’attestato di Civica benemerenza per l’associazione (su proposta da Filippo Barberis, capogruppo Pd).

Qual è il legame dell’Afi con Milano?

"L’Afi è parte di Milano. Nel 1948 le principali case discografiche, guidate da Ricordi, La voce del padrone, Columbia e Fonotecnica, si riunirono a Milano per fondare l’associazione che tutela l’industria discografica italiana, da anni in via Vittor Pisani. E poi la città è capitale della musica italiana: più del 55% della produzione è a Milano e dintorni".

Il contesto è molto cambiato. Oggi la scelta su chi produrre si orienta su chi ha più “follower“?

"Si cerca sempre di fare una riflessione, perché i cosiddetti fenomeni social hanno impoverito il contenuto. L’aspirazione di tanti giovani, oggi, è essere famosi più che essere ricordati. La musica deve “cavalcare l’onda“ ma anche andare in profondità. Altra sfida è trovare il giusto equilibrio tra cultura e umanità da una parte e tecnologia e progresso dall’altra. L’Intelligenza artificiale può essere un’opportunità ma anche una rovina".

In questo anno speciale, anche Afi ha donato qualcosa a Milano...

"Sì. Franco Bixio, ex presidente Afi, ha donato a Milano lo spartito della canzone “Violino Tzigano“, scritto da suo padre, Cesare Andrea Bixio, che aprì la prima casa editrice di canzoni a Milano, nella Galleria del Corso".