Liliana Segre al convegno sull’antisemitismo: “Dire che Israele commette genocidio è una bestemmia”

Milano, la senatrice a vita ha parlato a conclusione di un evento organizzato al Memoriale della Shoah: “Arrivo qui triste, pessimista e sconvolta”

La senatrice a vita Liliana Segre

La senatrice a vita Liliana Segre

Milano, 21 maggio 2024 – “Davanti alla conclusione che Israele è demonizzata, che quello che fa Israele è un genocidio, non usiamo questa parola spaventosa. Un confronto simile diventa una bestemmia”. Sono le parole ferme e decise della senatrice a vita Liliana Segre, che questo pomeriggio è intervenuta al convegno “L'aumento e il cambiamento dell'antisemitismo dopo il 7 ottobre”, organizzato dalla Fondazione Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea presso il Memoriale della Shoah-Binario 21. Un concetto che la senatrice ribadisce anche all’indomani della decisione del procuratore della Corte penale internazionale Karim Khan, che ha annunciato che chiederà mandati di arresto per crimini di guerra nei confronti non solo dei dirigenti di Hamas ma anche del primo ministro Benjamin Netanyahu e del ministro della difesa Yoav Gallant. 

Ma l’amarezza di Segre guarda, più che all’Aja, a quanto sta succedendo nelle piazze e nelle università. “Devo dire la verità: ho accettato subito l'invito ma non credevo di arrivare qui così triste, pessimista e sconvolta dai fatti che già conoscevo e che qui sono stati espressi o spiegati. Quando una giornata come oggi, di tanti anni fa, decido di diventare testimone della Shoah, capisco anche con me stessa, dopo tanti anni di silenzio, che non avrei mai trovato le parole, perché non ci sono, per raccontarla. Anche quando andavo nelle Università e nelle scuole, dove allora mi ascoltavano con attenzione e facevano domande interessanti, non c'erano neanche allora le parole per descrivere la Shoah”. E ancora: “Io, che per la colpa di essere nata, sono stata deportata a 13 anni, ho visto la Shoah come avveniva - ha aggiunto Segre -. A distanza di 80 anni da quei fatti devo trovarmi a dire cosa dobbiamo fare noi qui al Memoriale per rimediare a questa situazione in cui si paragona da 40 anni la croce uncinata con la stella di David?". Insomma, “non le trovo le parole perché sarebbero talmente devastanti e tragiche che non posso esprimerle. Anche la gioventù... in pochi hanno veramente studiato, vanno nelle Università a gridare. Cosa si può fare?” ha concluso Segre.