Antisemitismo, Liliana Segre: “Ricevo minacce, ma non me ne starò a casa. Non mi aspettavo questa ondata di odio”

La senatrice è intervenuta a un convengo al Memoriale della Shoah a Milano: “Gli odiatori andrebbero curati”

Memoriale della Shoah, Liliana Segre

Memoriale della Shoah, Liliana Segre

Milano, 13 maggio 2024 – “Ricevo minacce pazzesche che ho ignorato per anni, perché il silenzio mi sembrava la cosa migliore, anzi lo penso anche adesso, e mi preoccupo di questi odiatori seriali perché sono una mamma, sono una nonna”. Lo ha rivelato la senatrice Liliana Segre, intervenuta a Milano al Convegno "Le vittime dell'odio" in corso al Memoriale della Shoah. “Questi odiatori - ha aggiunto Segre - hanno problemi gravissimi, dovrebbero essere curati da equipe di medici specializzati e invece nessuno se ne cura”. I nomi degli odiatori si conoscono e questo fenomeno, ha detto la senatrice “è una preoccupazione della società”.

La senatrice ha proseguito: “Dico sempre che ho vissuto invano. Per 30 anni sono andata nelle scuole a raccontare ciò che era successo. E ritrovarmi a 94 anni a sentirmi dire 'stai attenta, stai a casa’... A me piace vivere, sono attiva, ho tante passioni. E dovrei stare a casa perché qualcuno vuole ammazzarmi? No”.

Dopo i fatti del 7 ottobre “non mi aspettavo questa ondata spaventosa di odio e antisemitismo, anche nei confronti di ebrei italiani che non c'entrano niente con le decisioni politiche di Israele e magari non le condividono. Siamo sempre stati odiati e perseguitati. Ma nonostante la Shoah e tutto quello che possiamo raccontare, il popolo di Israele continua a vivere nell'indifferenza generale. Siamo accusati di tutto quello che noi per primi non vorremmo vedere”.

Poi, riguardo il luogo dove si trova ha ricordato: “Non posso mai dimenticare l'indifferenza che ho avuto all'ingresso del Memoriale da parte di una popolazione che prese, con assoluta indifferenza, tranne pochi eletti, le leggi razziali fasciste”. “Era difficile spiegare a una bambina che non aveva fatto niente - ha aggiunto Segre - Sembra al momento non capire ma alla fine gli resta tutta la vita. Non lo dimentichi mai. Era il 1938, siamo nel 2024 eppure quel momento in cui mi si dice non potrai più andare a scuola perché sei ebrea ti resta per sempre e ti ritorna oggi come allora con la stessa impossibilità di capire”. E ha suggerito che “andrebbe visitato non solo dalle scuole ma da molti adulti milanesi che non sanno di questo luogo. Non lo conoscono, non gli interessa, fanno altre scelte oppure non fanno proprio le scelte”.

Il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi, a margine del convegno, ha commentato la situazione della sicurezza in città: "Milano ha sicuramente delle particolarità sul versante della sicurezza, perché all'esistenza di fenomeni si contrappone anche un benessere storico, un grande senso civico della cittadinanza. Quindi i problemi sono sicuramente acuiti. Quindi sì, c'è un problema di sicurezza, nel senso che va gestita”. E ha aggiunto: “Questi ultimi episodi dove si è vista la polizia vittima, sono un segnale che io offro alla città di grande impegno che stanno mettendo in campo gli operatori della sicurezza, rispetto ai problemi che ci sono”.