Scompare una figura centrale della vita di Vincenzo Consolo. È morta a Milano, dove viveva, Caterina Pilenga, vedova dello scrittore siciliano. Aveva 90 anni. Fino all’ultimo, ha curato la memoria del marito, scomparso nel 2012, sistemandone carte e documenti: l’archivio è stato poi acquisito dalla fondazione Arnoldo Mondadori. A quelle carte ha lavorato a lungo Gianni Turchetta, che ha poi curato le opere complete dello scrittore per la collana dei Meridiani Mondadori.
Caterina Pilenga era sempre presente alle iniziative pubbliche del marito, al quale era molto legata, e a quelle organizzate dopo la sua scomparsa. Originaria di Urgnano, in provincia di Bergamo, dove sarà sepolta, Caterina Pilenga aveva conosciuto
Consolo a Milano negli anni ’60. Alla fine del 1979 la donna fu coinvolta in un’inchiesta sul terrorismo e sul gruppo di Toni Negri, ma le accuse furono poi ridimensionate e ridotte a semplici conoscenze con alcuni esponenti dell’area dell’autonomia. In sua difesa si era schierato anche Leonardo Sciascia.