Sciopero mezzi Atm e Trenord lunedì 9 ottobre 2023: orari e fasce di garanzia

Inizio di settimana ‘nero’ per pendolari e viaggiatori. Possibili disagi anche per Autoguidovie e la funicloare Como-Brunate. Ecco tutte le informazioni

Mezzi pubblici fuori servizio a Milano (archivio)

Mezzi pubblici fuori servizio a Milano (archivio)

Milano, 8 ottobre 2023 – Inizio di settimana ‘in salita’ per pendolari e viaggiatori: domani, lunedì 9 ottobre, è il giorno scelto dai sindacati per uno sciopero di 24 ore del trasporto pubblico a Milano e in Lombardia. A rischio le corse di bus, metro e tram di Atm. Ma anche i mezzi di Autoguidovie e i treni di Trenord. (La diretta dello sciopero)

L'agitazione, proclamata dal sindacato Usb lavoro privato, era inizialmente prevista per il 29 settembre ma è stata rinviata dopo l'intervento del ministero dei trasporti, Matteo Salvini, che aveva deciso di ridurre a 4 ore lo stop. Da lì la scelta del sindacato di indire un altro sciopero, in un altro giorno. Ma vediamo tutte le informazioni tra mezzi di trasporto, orari e fasce di garanzia.

Atm

“A Milano, lo sciopero potrebbe avere conseguenze sulle linee dalle 8:45 alle 15 e dopo le 18, fino al termine del servizio”, ha segnalato ai viaggiatori Atm, la società che gestisce il Tpl nel capoluogo lombardo. Quindi saranno previste due fasce di garanzia: la circolazione dei mezzi è assicurata da inizio servizio alle 8.45 e tra le 15 e le 18. Fuori da questi orari, i mezzi rischiano di fermarsi.

La fermata della metropolitana di Bisceglie
La fermata della metropolitana di Bisceglie

Autoguidovie

Per quanto riguarda Autoguidovie, società di bus che serve l'hinterland: “Le corse delle linee 201, 220, 222, 230, 328, 423, 431, 433 saranno garantite dalle 5:30 alle 8:29 e dalle 15 alle 17:59”, ha annunciato la stessa Atm.

Funicolare Como-Brunate

L’agitazione potrebbe avere conseguenze sul servizio della funicolare Como-Brunate dalle le 8:30 alle 16:30 e dopo le 19:30, fino al termine del servizio.

Trenord

Lo sciopero interesserà anche i treni di Trenord. I lavoratori incroceranno le braccia da mezzanotte alle 23.59 di lunedì 9 ottobre.

Saranno attive le consuete fasce di garanzia dalle 6 alle 9 e dalle 18 alle 21. I treni, circolanti esclusivamente sulle linee FerrovieNord, con partenza prevista dalla stazione di origine entro le 9 arriveranno comunque fino alla destinazione finale; nella fascia pomeridiana, arriveranno a destinazione finale i treni con partenza prevista dalla stazione di origine fino alle 21. Per quanto riguarda i treni in arrivo/partenza da/per la rete di RFI va considerato come orario di partenza quello relativo alle stazioni di Milano Bovisa e Seregno.

Trenord ha comunicato che potrebbero essere interessati dall'agitazione i treni che circolano esclusivamente sulla rete di FerrovieNord. Si tratta delle linee regionali che da Milano Cadorna raggiungono Canzo/Asso, Como Lago, Novara Nord, Varese-Laveno; della tratta Brescia/Iseo-Edolo e delle linee suburbane S2, S3 e S4. 

Potranno essere coinvolti anche le corse del Malpensa Express e della linea S50 che collega l'aeroporto con Bellinzona. Nel caso di cancellazione delle corse saranno istituiti autobus sostitutivi senza fermate intermedie tra Milano Cadorna (via Paleocapa 1) e Malpensa Aeroporto e tra Busto Arsizio Fs e Malpensa Aeroporto.

Sciopero dei treni
Sciopero dei treni

Le motivazioni dello sciopero

Lo sciopero è stato proclamato “per la cancellazione degli aumenti delle tariffe dei servizi ed energia, per il blocco delle spese militari e invio armi in Ucraina, per il superamento dei salari di ingresso, per la necessità di modificare il criterio che vede bruciare soldi pubblici attraverso appalti e subappalti ad aziende che offrono servizi di scarsa qualità, per la sicurezza dei lavoratori, per il salario minimo a 10 euro l’ora, per il libero esercizio del diritto di sciopero e per la legge sulla rappresentanza”.

In aggiunta AL COBAS stigmatizza il comportamento del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti che, con la riduzione a 4 ore dello sciopero di 24 ore precedentemente indetto per il 29 settembre e differito al 9 ottobre, avrebbe ecceduto nel restringimento del diritto di sciopero costituzionalmente garantito.

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