Sciopero Atm a Milano del 18 settembre, a rischio metro, tram e bus: orari e fasce garantite

La protesta durerà 24 ore. È stata proclamata a livello nazionale e potrebbe esserci un’adesione piuttosto alta. In Lombardia si ferma anche Autoguidovie

Sono possibili disagi su tutte le linee della metropolitana di Milano

Sono possibili disagi su tutte le linee della metropolitana di Milano

Lunedì 18 settembre si preannunciano disagi nel trasporto pubblico locale di Milano a causa di uno sciopero dei lavoratori dell’Azienda trasporti milanese (Atm) e di Autoguidovie. La protesta durerà 24 ore e la circolazione su metropolitane, tram e autobus potrebbe subire ritardi o cancellazioni

La protesta – a livello nazionale – è stata indetta dai sindacati Confail Faisa, Cub trasporti, Sgb, Cobas lavoro privato Adl Cobas. Si prevede un’adesione piuttosto alta. Lo scorso luglio, durante l’ultimo sciopero Confail Faisa ha scioperato quasi un lavoratore su cinque, ma quando ci sono di mezzo i sindacati Cobas l’adesione può arrivare fino al 25-30 per cento.

Orari e fasce garantite

Lo sciopero durerà, secondo quanto riferito da Atm, dalle 8.45 alle 15.00 e poi continuerà dalle 18.00 alla fine del servizio. Dovrebbe essere garantita la fascia oraria che va dalle 6.00 alle 8.45 e quella che va dalle 15.00 alle 18.00, ma in passato sono avvenuti disagi anche in fascia di garanzia. Si consiglia di tenersi aggiornati sul sito di Atm, a questo link o sul banner qui sotto.

Il 18 settembre, per 24 ore, si ferma in tutta la Lombardia anche il personale della compagnia di bus Autoguidovie. In questo caso l'agitazione è stata organizzata soltanto dalla sigla Osr Faisa-Cisal. Oltre ad Autoguidovie, a San Vittore Olona nel Milanese, lo stesso giorno, si ferma anche il personale di Movibus.

Le ragioni dello sciopero

La protesta è stata proclamata “per rivendicare la mancanza nel Contratto collettivo nazionale di lavoro di contenuti essenziali per la categoria soprattutto in relazione all’aumento del costo della vita in atto, alla sicurezza sul lavoro, all’orario e all’organizzazione del lavoro e di tutte quelle tematiche che richiedono urgente e necessaria attenzione”.

Le sigle sindacali hanno rivendicato anche “un aumento salariale di 300 euro” e chiedere “la riduzione a 35 ore settimanali a parità di salario”. I sindacalisti sperano “nella riduzione dei periodi guida e dei nastri di lavoro” e “un reale adeguamento delle tutele sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, nonché per gli utenti che utilizzano i mezzi del trasporto pubblico”.