
L’architetto Alessandro Scandurra, vice della Commissione Paesaggio al centro dell’inchiesta condotta dalla Procura di Milano sull’urbanistica
I membri della Commissione paesaggio venivano interpellati da professionisti o da sviluppatori per avere delucidazioni sui pareri ai progetti presentati. Così racconta Alessandro Scandurra nell’interrogatorio preventivo davanti al gip Mattia Fiorentini: "Io in maniera molto trasparente ho sempre solo descritto dei progetti, senza che nessuno si sia mai permesso di avvicinarsi a me in modo, non so come dire, compromettente, perché sennò io avrei dovuto decidere di cambiare mestiere, di fare il faccendiere, in realtà sono un progettista stimato (...) Mi chiedevano una traduzione perché ero nella commissione".
Rispondendo alle domande del gip nell’udienza dello scorso 23 luglio Scandurra, accusato di falso e corruzione, racconta anche dei suoi rapporti con Andrea Bezziccheri, il patron di Bluestone il solo a finire in carcere, che nel 2020 lo aveva contattato per affidargli il progetto di un complesso in via Folli, poi diventato East Town. Alla domanda se fosse o meno obiettivo nel valutare, in qualità di pubblico ufficiale, un progetto di un investitore che gli ha versato 400 mila euro per le sue prestazioni professionali e quindi come professionista, Scandurra ha risposto: "Sì, sì, sono assolutamente imparziale perché il mio codice etico mi fa dire di non mescolare le funzioni".
Durante il faccia a faccia con il gip, Scandurra sul tema del conflitto di interessi ha aggiunto: "Se mi avessero detto di non ricevere incarichi da... di non poter ricevere incarichi da soggetti che presentavano in ogni modo alla commissione un progetto, non avrei fatto parte della Commissione del Paesaggio". "lo prestavo le mie capacità, la mia sensibilità, la mia conoscenza alla Commissione del Paesaggio, alla pubblica amministrazione per ottenere il meglio", ha sottolineato. E al giudice che gli ha chiesto "perché rischiare un potente conflitto di interessi, o comunque una situazione quantomeno antipatica o di sospetto" e se far parte dell’organismo comunale fosse "una questione di prestigio" ha replicato: "servizio civico, contributo e diffusione culturale della cultura urbana".
Intanto il passo successivo all’interrogatorio davanti al gip è stato per tutti il ricorso al Riesame per chiedere la revoca della custodia cautelare. Martedì prossimo è la volta dell’ex assessore comunale Giancarlo Tancredi e dell’ex presidente della disciolta Commissione paesaggio, Giuseppe Marinoni. Domani, invece, si comincerà con la discussione relativa all’impugnazione di Alessandro Scandurra, componente della commissione, e del patron di Bluestone Andrea Bezziccheri, l’unico per cui il gip ha disposto il carcere per via dei precedenti. Infine è attesa la fissazione dell’udienza per l’ex manager di J+S, Federico Pella, e del deposito del ricorso da parte del Ceo di Coima, Manfredi Catella. I giudici del Riesame, in sessione feriale, si pronunceranno sulla revoca o la conferma, rinvieranno le motivazioni.
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