
Il sovrintendente del Teatro alla Scala uscente Dominique Meyer 69 anni
Milano – L’ordine di servizio numero 121, datato 6 novembre, non lascia troppo spazio alle interpretazioni. Sin dall’oggetto della comunicazione, che ne preannuncia il contenuto: “Divieto di introduzione e ricarica monopattini e biciclette all’interno dei locali della Fondazione”. Firmato: il sovrintendente Dominique Meyer. Nella nota indirizzata ai responsabili delle direzioni e a tutti i dipendenti, il massimo dirigente della Scala ha scritto: “In applicazione di quanto previsto dal decreto legislativo 81 del 2008, si conferma che: è vietato introdurre all’interno dei locali della Fondazione monopattini e/o biciclette personali, nonché qualsiasi altro mezzo non autorizzato; è vietato spostarsi con tali mezzi nelle pertinenze esterne; è severamente vietato effettuare la ricarica delle batterie dei monopattini e delle biciclette elettriche personali all’interno delle sedi, comprese le pertinenze esterne”.
Tradotto: due ruote e monopattini banditi dal Piermarini a tempo indeterminato. Chi non rispetterà le nuove disposizioni, ha aggiunto Meyer, sarà sanzionato in via disciplinare sulla base di quanto previsto dagli articoli 36 e 37 del Contratto Scala (le punizioni più blande vanno dal rimprovero verbale a quello scritto, fino alla multa non superiore a tre ore di stipendio); tuttavia, “in alcune particolari situazioni, quali ad esempio violazioni dei suddetti divieti in presenza di pericolo d’incendio, potrebbero essere previste anche sanzioni di tipo penale in relazione alla violazione delle norme in materia di sicurezza del lavoro”.
Qualcuno dice che all’origine della stretta ci sia un “casus belli” in particolare: un addetto di una ditta esterna “pizzicato” a ricaricare il monopattino in un locale del Piermarini. In ogni caso, gli scaligeri non hanno preso bene, per usare un eufemismo, il diktat del sovrintendente, per di più in una metropoli che ha fatto della mobilità green un’irrinunciabile bandiera e in un teatro che negli ultimi anni ha varato una vera e propria rivoluzione votata al rispetto dell’ambiente (a cominciare dal parco auto a trazione elettrica) e al risparmio energetico.
In queste settimane, il malumore è rimasto sottotraccia (seppur molto diffuso tra artisti e maestranze), ma è molto probabile che nelle prossime ore il malcontento si palesi ufficialmente con una lettera dei sindacati indirizzata al primo cittadino e presidente della Fondazione Giuseppe Sala: “Chiederemo innanzitutto di installare subito le rastrelliere nel cortile interno”, anticipa il capo delegazione della sigla Slc-Cgil Paolo Puglisi. Del resto, fanno sapere alcuni dipendenti, l’ordine di servizio rischia di penalizzare anche coloro che sono costretti a scegliere mezzi alternativi in fasce orarie in cui i trasporti pubblici scarseggiano o sono assenti.