
Il sindaco Giuseppe Sala mentre calcia il pallone sul prato dello stadio di San Siro
Milano, 14 febbraio 2025 – Un tempo c’erano i mercoledì di coppa a San Siro, adesso ci sono i giovedì in Comune sul futuro dello stadio Meazza. Sì, perché ieri si è svolto l’incontro tecnico settimanale – che si ripeterà i prossimi giovedì – tra i tecnici dell’amministrazione comunale, da una parte, e di Milan e Inter, dall’altra, per definire nei dettagli il Piano economico-finanziario – riveduto e corretto – del progetto per la realizzazione di un nuovo impianto rossonerazzurro nel parcheggio e nel Parco dei Capitani proprio di fianco all’attuale Scala del calcio, il cui destino è di essere parzialmente demolita e rifunzionalizzata.
A quanto si apprende dal Comune e dai club, il termine per la consegna del nuovo Piano da parte di Diavolo e Biscione è slittato di un paio di settimane. L’obiettivo iniziale era di consegnare il corposo documento entro fine febbraio, ma la dead line più realistica descritta ieri da fonti autorevoli è che il Piano economico-finanziario venga consegnato a Palazzo Marino entro il 15 marzo.
Slittamento “controllato”
Un leggero slittamento, che non sembra aver provocato tensioni tra le parti, visto che l’iter per definire il progetto del nuovo San Siro è estremamente complesso. Lo stesso sindaco Giuseppe Sala, lo scorso 6 febbraio, a margine di un incontro olimpico al Teatro Strehler, aveva previsto che il Piano economico-finanziario per il nuovo impianto sarebbe stato consegnato “tra fine febbraio e inizio marzo”.
In realtà Milan e Inter hanno chiesto qualche giorno in più. Niente di drammatico, considerando anche che il caso San Siro ha visto ritardi e slittamenti ben più lunghi. Di mesi, per non dire di anni. Basti pensare che la prima versione del progetto rossonerazzurro è stata presentata nel settembre 2019 nella sede del Politecnico in Bovisa. Cinque anni e mezzo fa.
La posizione del comitato
Il Comitato per il Referendum su San Siro, intanto, tramite l’avvocato Veronica Dini, ha trasmesso una lettera al Comune in cui chiede la trasmissione di tutti gli atti relativi al progetto di demolizione e trasformazione del Meazza. In caso di rifiuto, il Comitato paventa ricorsi.
Dini, inoltre, sostiene che, non essendo superate le dichiarazioni di pubblico interesse del 2019 e 2021 del Comune sul progetto del nuovo stadio di San Siro, sono venute a mancare anche le ragioni per le quali il Collegio dei garanti di Palazzo Marino ha bocciato la richiesta di consultazione popolare sull’area. Quindi il referendum si potrebbe convocare.