Ruby ter, la difesa di Berlusconi: "Soldi alle ospiti di Arcore? Pura liberalità"

«Del tutto inventata notizia 7 milioni» a Rubacuori. Lo spiega l'avvocato Cecconi che aggiunge: "La Procura distorce dati e flussi finanziari. E' tutto trasparente"

Olgettine

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Milano, 30 giugno 2015 - "Meri e inequivocabili atti di liberalità". Generosità verso le ragazze dell'Olgettina. La reazione della difesa di Silvio Berlusconi, chiuse le indagini per Ruby Ter, non si fa Combo: Ruby e Berlusconi (Ansa)attendere. Una nota diffusa dall'avvocato Federico Cecconi afferma che sul processo in questione «non si può che ribadire quanto già espresso chiaramente nella giornata di ieri dal Presidente Berlusconi che ha respinto fermamente ogni addebito elevatogli. L'inchiesta della Procura di Milano - aggiunge la nota - strumentalizza e distorce dati e flussi finanziari già da tempo conosciuti senza portare alcun elemento di novità a carico del dottor Berlusconi. Quanto, in particolar modo, alle elargizioni di somme di danaro disposte in favore delle varie ospiti di Arcorcoinvolte nella deriva mediatica del cosiddetto processo Ruby, occorre ricordare che tutte le movimentazioni finanziarie che le riguardano sono avvenute in modo trasparente e sono state spontaneamente indicate alla Procura dalla stessa amministrazione del dottor Berlusconi, a dimostrazione appunto della liceità e trasparenza del suo operato. Si tratta di meri ed inequivocabili atti di liberalità avvenuti anche anni prima dell'inizio del processo Ruby, e costituenti una piccolissima parte delle molte liberalità compiute dal Presidente Berlusconi nei confronti di una pluralità di soggetti».

«Quanto infine ai favoleggiati 7 milioni che sarebbero stati corrisposti a Ruby - conclude l'avvocato Cecconi - si tratta di notizia del tutto inventata, frutto di millanterie e congetture, di cui non vi è e non vi può essere alcuna prova, non essendo tale versamento mai avvenuto».

IRIS BERARDI - I pm milanesi sarebbero comunque convinti che Silvio Berlusconi avrebbe corrotto la modella brasiliana Iris Berardi per revocare la propria costituzione in parte civile e per non rendere Iris Berardi (Foto Ansa)testimonianza nel processo milanese "Ruby bis", quello a carico di Emilio Fede, Lele Mora e Nicole Minetti. I titolari dell'inchiesta "Ruby ter" avrebbero verificato questa ipotesi non solo attraverso una serie di intercettazioni telefoniche ma anche sulla base delle "prove documentali" acquisite negli atti di indagine.

Secondo i magistrati milanesi, che lo evidenziano nell'avviso di chiusura indagini notificato proprio ieri a Silvio Berlusconi e ad altre 33 persone indagate a vario titolo di corruzione in atti giudiziari e falsa testimonianza, tra bonifici bancari, assegni circolari e pagamenti in contanti, la Berardi avrebbe complessivamente ricevuto dall'ex premier 147.500 euro. Più altri 60 mila euro come compenso di "contratti di lavoro" per "prestazioni mai effettuate" e la concessione in comodato gratuito di un bilocale a Milano 2.

NASCOSTA IN APPARTAMENTO - "Nello specifico - scrivono i pm - essendo stata ammessa, con provvedimento presidenziale del 23 novembre 2011, quale testimone nel processo a carico di Silvio Berlusconi ed in data 13 aprile 2012 quale testimone nel processo a carico di Fede, Mora e Minetti, accettava la predetta promessa corruttiva finalizzata ad omettere di adempiere al suo obbligo di presentazione al dibattimento per rendere testimonianza in ordine ai suoi rapporti con gli indagati ed al tenore delle serate presso la residenza di Silvio Berlusconi cui ella aveva partecipato, nascondendosi volontariamente nel suo appartamento così da vanificare i tentativi, da parte della Polizia Giudiziaria incaricata, di notificarle la citazione a comparire quale testimone all'udienza fissata. Quale compenso per la sua condotta antigiuridica, riceveva da Silvio Berlusconi i concordati pagamenti". Barbara GuerraBARBARA GUERRA - Il sospetto degli inquirenti è che anche la show girl Barbara Guerra sia stata pagata dall'ex premier per ritirare la propria costituzione di parte civile nello stesso processo. "A domanda del presidente del collegio sui motivi della revoca di costituzione di parte civile - precisano i pm a questo proposito - rispondeva affermando falsamente di non aver ricevuto, in relazione alla sua posizione, alcuna utilità, pur avendo ricevuto ingentissime somme di denaro e la disponibilità, nonché la promessa della donazione, di una villa di pregio (la villa da 1 milioni di euro realizzata dall'archistar Carlo Botta a Bernareggio, comune della bassa Brianza - ndr)".  Neppure a Bari Barbara Guerra si è presentata a deporre la propria testimonianza nel processo a carico di Giampaolo Tarantini. Gli inquirenti milanesi sospettano che dietro questa scelta possa esserci lo stesso meccanismo già collaudato con "accordo corruttivo" alla base dell'inchiesta Ruby ter. Per vederci chiaro hanno chiesto al Tribunale di Bari la trasmissione di alcuni atti processuali del caso Tarantini.

LICIA RONZULLI - La Procura di Milano ha deciso inoltre di chiedere al Parlamento Europeo l'autorizzazione a procedere nei confronti di Licia Ronzulli, finita indagata nell'inchiesta Ruby ter, per aver reso falsa testimonianza in aula al processo milanese a carico di Silvio Berlusconi quando era ancora eurodeputata. Infatti il nome di Licia Ronzulli non compare tra quelli per cui il procuratore aggiunto Pietro Forno e i pm Tiziana Siciliano e Luca Gaglio hanno chiuso le indagini. La sua posizione è stata stralciata, non in vista della richiesta di archiviazione come nel caso degli avvocati dell'ex premier Niccolò Ghedini e Piero Longo, ma per avanzare una richiesta a Strasburgo per poter poi chiedere, nel caso fosse accolta, il processo per la ex europarlamentare di Fi.

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