Ruby ter, Karima resta in silenzio davanti al pm

Milano, 18 maggio 2015 - Tace davanti ai magistrati Karima El Mahroug.  Ruby convocata dai pm di Milano per un interrogatorio nell'ambito dell'inchiesta Ruby ter nella quale è indagata per falsa testimonianza e corruzione in atti giudiziari. La giovane si è avvalsa della facoltà di non rispondere e ha opposto il silenzio a tutte le domande dei magistrati.  Ruby si è comunque trattenuta per circa un paio d'ore coi pm Tiziana Siciliano e Luca Gaglio assistita dal suo avvocato Paola Boccardi.

I pubblici ministeri le hanno comunque posto diverse domande: tutte vertevano sulla sua deposizione al processo Ruby bis a carico di Fede, Mora e Minetti e sul denaro e le altre utilità che, nell'ipotesi accusatoria, avrebbe ricevuto da Silvio Berlusconi per dire il falso e tutelarlo nel processo a carico dell'ex premier terminato con l'assoluzione in Cassazione. I quesiti dei pm hanno quindi ripercorso le dichiarazioni in aula di Karima che in quella occasione, nel maggio 2013, ribadì di non avere mai fatto sesso con Berlusconi e definì "cavolate" le sue allusioni ad attività di prostituzione ad Arcore in alcune telefonate intercettate. Inoltre, i pm del 'caso' Ruby ter le hanno anche chiesto dei 5 milioni che avrebbe incassato, stando alle sue confidenza telefoniche, dall'ex premier in cambio del silenzio e di "sembrare pazza" davanti ai magistrati. I magistrati le hanno anche chiesto che attività professionale svolga in questo momento e lei, in questo caso, avrebbe risposto senza titubanza: "Disoccupata". In compenso aveva cons e una borsa di Chanel.  Nella sua abitazione era anche stato sequestrato un appunto nel quale scrisse di "4,5 milioni da B.". La convocazione della giovane marocchina rientra tra gli ultimi atti effettuati dai pm prima della chiusura dell'inchiesta che dovrebbe arrivare prima della pausa estiva dell'attivita' giudiziaria. 

Anche l'avvocato Luca Giuliante, ex legale di Ruby, ha scelto, così come la giovane marocchina, di avvalersi della facoltà di non rispondere davanti ai pm di Milano che coordinano le indagini.  Giuliante, accusato di corruzione in atti giudiziari, stesso reato contestato alla ragazza, a Silvio Berlusconi e a una ventina di Olgettine, si è presentato davanti ai pm Tiziana Siciliano e Luca Gaglio e al capo della sezione pg della polizia Marco Ciacci nel primo pomeriggio ed è rimasto nell'ufficio della Procura per un paio d'ore, assistito dal legale Fabio Giarda. Gli inquirenti gli hanno posto una serie di domande su una parte delle fonti di prova raccolte nel corso delle indagini e l'ex difensore della marocchina ha scelto di non rispondere a tutte le contestazioni. Da quanto si è saputo, però, l'avvocato Giuliante avrebbe dato la disponibilità ad essere ascoltato più avanti, probabilmente dopo la chiusura delle indagini. A Giuliante gli inquirenti milanesi contestano, in sostanza, di essere stato una sorta di tramite in relazione ai presunti versamenti corruttivi dell'ex premier a favore di Karima El Mahroug.

L'inchiesta è la stessa che vede tra gli altri indagati l'ex presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. Secondo l'ipotesi accusatoria, avrebbe corrotto circa 20 ragazze (tra cui, ovviamente, la stessa Ruby) che avevano partecipato ai festini organizzati ad Arcore per spingerle a dichiarare il falso o di essere reticenti nei processi Ruby e Ruby bis. Di qui l'accusa di corruzione in atti giudiziari. Oltre all'ipotesi di corruzione, Ruby risponde anche di falsa testimonianza per le dichiarazioni (ritenute non credibili dai magistrati milanesi) rilasciate nell'aula del processo Ruby bis. La giovane marocchina questa mattina si è presentata in Procura dopo aver ricevuto un avviso a comparire per la giornata di oggi. Chi ha avuto modo di vederla, la descrive come tranquilla e vestita con un abiti casual: jeans, ballerine, una t-shirt e capelli raccolti.