
Gruppi di senzatetto si sono accampati in ripari di fortuna
Milano, 19 agosto 2019 - Mentre gli occhi dei più sono puntati sugli sbarchi degli immigrati nelle coste italiane e sugli scontri politici, l’hinterland milanese si trova ad affrontare una vera e propria emergenza: quella dei senzatetto, in stragrande maggioranza stranieri, che vivono in giacigli di fortuna. In baracche e mini accampamenti che spesso vengono spazzati via, senza però un progetto concreto che coinvolga queste persone, uomini, donne e bambini.
Sgomberati dai campi di San Donato e Rogoredo, i gruppi di disperati si spostano a Rozzano o Corsico. Una emergenza che cresce giorno dopo giorno, come ad esempio sta accadendo a Rozzano: qui sotto i ponti della tangenziale Ovest, nei pressi della piattaforma ecologica, si sono radunate famiglie che hanno realizzato capanne e baracche con materiale di fortuna. Sono le stesse persone che fino a poche settimane fa vivevano nei boschetti alle spalle dell’ospedale Humanitas, in via Perseghetto, o nei sottopassi e nei cunicoli sotto gli svincoli del nodo autostradale di San Donato.
«Li cacciano via da una parte e si spostano nelle città limitrofe - spiega Tony Bruson, sentinella verde che ha segnalato la nuova baraccopoli rozzanese -. Tutti sono interessati al tema dell’accoglienza e si sciacquano la bocca parlando degli sbarchi, ma poi si rifiutano di vedere quello che hanno sotto casa. Queste persone, anche in presenza di minori, vengono cacciate e le baracche distrutte, ma a nessuno interessa dove vanno. La periferia di Milano ormai è costellata di accampamenti di persone che vivono in condizioni di grande disagio». I luoghi scelti per le baraccopoli sono spesso in aree difficilmente raggiungibili e nei pressi delle piattaforme ecologiche.