
La mitica Rosetta nel suo bar
Milano, 9 novembre 2020 - "Questo terribile 2020 ci ha portato via anche la signora Bernasconi. Che per tutti noi era semplicemente la 'sciura Rosetta', la tabaccaia di via Bellerio". E' l'annuncio che si legge in un post del profilo Facebook di Paolo Guido Bassi, presidente del Municipio 4 di Milano.
Il mese prossimo avrebbe compiuto 98 anni. Metà della sua vita e oltre, trascorsi nel bar a due passi dalla sede della Lega. Nata ad Affori quando ancora era un Comune a sé. Ha raccolto il testimone dal papà Giuseppe, che nel 1921 ha aperto il primo bar-trattoria in via Regaldi dopo essere arrivato a Milano dalla provincia di Como e poi nel 1933 ha trasferito l’attività qualche metro più in là, dove si trova tuttora. Rosetta lavorava come sarta in un laboratorio di piazza Duomo. Poi il papà si è ammalato e ho dovuto prendere il suo posto nel bar-tabaccheria, insieme alla mamma Maria. Da allora non ha più lasciato quel posto fino al 2017, quando all'età di 93 anni ha raccontato di voler lasciare. Non si è mai sposata, non ha avuto figli, ma è stata adottata dal quartiere.
Bassi racconta: "E' è stata un'istituzione del quartiere. Sempre aperta, dalle 7 alle 19, sempre sola a gestire il locale, con arredi e stoviglie, fermi all'ultimo rinnovo dei primi anni 60. Per noi, un punto di riferimento. Sui suoi tavoli sbiaditi si sono celebrati pre e post riunioni, incontri riservati, 'punti della situazione' dell'ultima ora e molto altro. Ma anche chiacchiere e momenti di relax fra colleghi". E ancora: "Il suo forse non sarà stato il caffè migliore della zona, ma nulla poteva sostituire il fascino del locale genuinamente vintage e (parafrasando Guccini) il 'piacere assurdo della sua antica cortesia'".
Poi aggiunge: "Già diversi anni fa, aveva rinunciato a buona parte del bel giradino per consentire la realizzazione di una nuova palazzina. Business in business, anonimi appartamenti fotocopia hanno preso il posto di aiuole e piastrelle che per quasi un secolo avevano ascoltato commenti di calcio e politica, imprecazioni a scopa e apprezzamenti più o meno galanti su qualche fanciulla di passaggio lungo la strada". Bassi prosegue: "Con la Rosetta ci parlavamo. Alla "milanese", cioé con rispetto e sobrietà. Si appoggiava e apriva i suoi cassetti di ricordi viraggio seppia". E conclude: "Quel bar tabacchi in un paese serio sarebbe rilevato da qualche ente per farci un piccolo museo, non di arte ma di vita del 900. Chissà invece cosa ne sarà... Qualunque cosa ne venga fuori, oltre quelle porte per me rimmarrà sempre il cicalino che suona e la Rosetta dal retro che dice: desidera?".
Numerosi i commenti al post che ricordano Rosetta. Tra gli altri, quello dell'ex presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni: "La sciura Rosetta era una persona davvero speciale. Accogliente, riservata, timidamente risoluta, le volevamo tutti un gran bene. Addio cara Rosetta, riposa in pace".