
Tiziano Pavoni, presidente di Ance Lombardia
Milano – ”Forte preoccupazione per la drastica riduzione delle risorse destinate alla manutenzione straordinaria delle strade provinciali, decisa dal Governo attraverso la legge di bilancio 2025 e il DL Milleproroghe. Il taglio colpisce in modo particolarmente severo la Lombardia, che risulta la regione più penalizzata”.
L’allarma è lanciato da Ance (Associazione Nazionale Costruttori Edili) Lombardia. Secondo i dati diffusi dall’Unione delle Province d’Italia (Upi), infatti, le risorse perse ammontano a 75 milioni di euro sul totale nazionale di 158 milioni previsti fino al 2028, di cui 44 milioni già sottratti tra il 2025 e il 2026. I tagli mettono a rischio la possibilità per le Province di garantire la manutenzione su oltre 10mila chilometri di rete stradale, compromettendo la sicurezza della circolazione e la programmazione di interventi già approvati.
“Questa situazione può avere conseguenze molto pesanti per il sistema infrastrutturale lombardo – avvisa Tiziano Pavoni, presidente di Ance Lombardia – la rete stradale provinciale è fondamentale per i collegamenti tra i territori e per il funzionamento del sistema produttivo regionale e nazionale. Ridurre le risorse del 70% nel biennio significa non solo mettere a rischio l’efficienza delle infrastrutture, ma anche aumentare i costi futuri, quando sarà inevitabile intervenire con opere più onerose per riportarle in condizioni adeguate”. “Con poco più di 80 milioni complessivi per i prossimi quattro anni – prevede Pavoni – sarà estremamente difficile garantire la sicurezza e la piena operatività della rete stradale”. “Chiediamo con forza che i fondi vengano ripristinati – conclude il presidente di Ance Lombardia – in caso contrario, sarà necessario rivedere completamente la programmazione degli interventi, con il rischio concreto di non poter terminare molti cantieri aperti e dover rinviare interventi già previsti e attesi”.
La riduzione degli investimenti in manutenzione si somma alla contrazione del mercato determinata dalla fine dei bonus edilizi e dal progressivo esaurirsi delle risorse del Pnrr, “con potenziali ricadute occupazionali significative in un settore già sotto pressione”, avverte Ance.“Sulle strade provinciali si è abbattuto un taglio di 1,7 miliardi”. A lanciare un primo allarme era stato, settimana scorsa, il presidente di Upi - l’Unione delle Province d’Italia - Pasquale Gandolfi, presidente della Provincia di Bergamo, che ai colleghi ha chiesto “il massimo sostegno su una battaglia: contrastare i tagli operati dalla Legge di Bilancio prima e dal Decreto milleproroghe poi ai fondi di investimento delle Province per la manutenzione straordinaria della rete viaria”. Tagli definiti “gravissimi” e “che intervengono sulla programmazione in atto, bloccando opere in corso, e che azzerano la possibilità di investimento dei nostri enti su oltre 100mila chilometri di strade”.
Il piano è definito: 275 milioni tolti per l’anno in corso (il 10% alla Lombardia, 30 milioni circa), 385 (su 550 assegnati) nel biennio 2025-26, 660 (su 1,3 miliardi) dal 2025 al 2029, 1,1 miliardo (su 2,8) tra 2030 e 2036. “Parliamo di fondi già assegnati anni fa e ripartiti per Province”, ha precisato Gandolfi. Già la Finanziaria aveva tagliato 20 milioni. “Un budget importante che, tuttavia, con sacrifici e avanzi di bilancio, le Province hanno cercato di sopportare”, calcola Gandolfi. Ora con il Milleproroghe vengono sottratti 1,7 miliardi alla messa in sicurezza da qui al 2036 e all’efficientamento della rete provinciale. “Tutto per finanziare la costruzione di un’unica opera: il ponte sullo stretto di Messina”.