Milano, rapine progettate fra tombe e lucernari: le riunioni dei banditi al cimitero monumentale

Il gruppo sgominato dalla squadra mobile: nell’ordinanza sugli arresti il resoconto dei summit nel principale camposanto cittadino

Milano, 5 aprile 2024 – Un posto sicuramente tranquillo, al riparo da occhi indiscreti. Seppure un tantino cupo. Il gruppo di banditi arrestato dagli agenti della squadra mobile di Milano con l’accusa di aver avuto nelle proprie disponibilità armi utilizzate per rapine, fra i quali l’assalto a un orafo in via Assab che aveva portato a un bottino di oltre un milione di euro, avrebbe scelto il cimitero monumentale di Milano per le sue riunioni. Vertici fra tombe e lucernari in cui si sceglievano nuovi obiettivi e si studiavano le tecniche per gli assalti.

Cimitero monumentale (Archivio)
Cimitero monumentale (Archivio)

Il dettaglio è ricavato dall’ordinanza che ha portato all’arresto di dodici persone, dieci in carcere e due ai domiciliari, firmata dal gip Tommaso Perna su richiesta della pm Rosaria Stagnaro.

Summit macabri

Durante i servizi di pedinamento eseguiti dagli agenti della mobile milanese, "all'interno del Cimitero Monumentale è stato individuato il gruppo criminoso, riconoscendo fin da subito le fattezze e le movenze di alcuni soggetti" che erano "raggruppati tra le tombe, in modo tale da non poter essere raggiunti da nessuno, punto strategicamente scelto per poter parlare in modo tale da non essere ascoltati", si legge nell'ordinanza di custodia cautelare.

Il giudice evidenzia "soprattutto il concreto e attuale pericolo di reiterazione del reato, desunto dalla notevole professionalità dimostrata e dalla continua ricerca di prestigiosi obiettivi da rapinare, documentata ampiamente" dalle indagini.

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