ANNA GIORGI
Cronaca

Milano, rapina milionaria al laboratorio orafo in via Assab: caccia al basista

La pista della polizia: forse conoscevano orari e movimenti dei dipendenti

Rapina in un laboratorio orafo

Rapina in un laboratorio orafo

Milano, 6 novembre 2021 - E' caccia al basista del maxicolpo da un milione e mezzo di euro messo a segno giovedì mattina da una banda di rapinatori che hanno fatto irruzione in un laboratorio orafo, il "Trafilor" di via Assab 5, zona via Padova. Sarebbero professionisti, tutt’altro che "improvvisati" per gli investigatori della Procura, ma qualche errore strategico-logistico lo avrebbero commesso, una sbavatura in un piano d’assalto che non si è rivelato perfetto. Ed è proprio su questi errori che gli uomini della Squadra mobile di Marco Calì, coordinati dall’aggiunto Laura Pedio, stanno concentrando le indagini.

Rapina "difficile" quella commessa in un laboratorio senza insegne, nascosto in un cortile interno di una via privata, non visibile dalla strada e confinata in una zona periferica. Un assalto di quel genere, per gli inquirenti, richiede massima conoscenza del luogo, delle dinamiche interne, della logistica, del bottino presente in cassaforte e anche dell’orario di arrivo in azienda della responsabile, l’unica che poteva aprire la cassaforte. In quanti sapevano che proprio quel giorno era depositata merce del valore di un milione e mezzo di euro, e chi ha avvertito i cinque all’interno che la donna stava arrivando in azienda? I banditi, due armati di pistola e coi volti coperti da maschere in lattice, hanno aspettato nascosti a pochi passi dall’ingresso di via Assab: appena è arrivato l’ultimo dipendente, lo hanno bloccato e costretto a entrare con loro. Quindi dovevano sapere bene chi erano i dipendenti.

I lavoratori dell’azienda fondata all’inizio degli anni ’90 vengono imbavagliati e bloccati con fascette da elettricista. Trascorrono 110 interminabili minuti, finché, alle 9.50, entra la responsabile di 52 anni, l’unica ad avere accesso al forziere, che viene minacciata e costretta a prelevare tutto il materiale all’interno, sia lavorato che semilavorato. Poi la fuga, non si sa ancora se a piedi o su un furgone, ma in zona qualche telecamera buona potrà aiutare gli investigatori. I dipendenti di Trafilor riescono in qualche modo a liberarsi e a dare l’allarme al 112: nel giro di pochi minuti, via Assab si riempie di Volanti, non ci sono feriti. Gli ostaggi vengono ascoltati dagli specialisti dell’Antirapine, guidati dal funzionario Francesco Giustolisi: a qualcuno di loro è parso di capire, dalle inflessioni, che ci fossero sia italiani che stranieri nella banda.

Ma gli investigatori sono cauti, sia perché il ricordo della prima ora potrebbe essere stato falsato dallo choc per il blitz, sia perché i banditi potrebbero aver parlato in un determinato modo proprio per depistare. I dipendenti verranno risentiti nelle prossime ore; intanto il lavoro degli investigatori si concentra sui due elementi principali: telecamere e telefoni agganciati alle celle della zona. Una rapina quasi fotocopia era stata messa a segno nel marzo scorso, quando due spacciandosi per fattorini avevano fatto irruzione da Time Lab, laboratorio specializzato nella riparazione di orologi di lusso con sede nel seminterrato di un palazzo della Barona, ed erano spariti con 30 cronografi del valore di 400mila euro. Modalità simili, sempre con un laboratorio orafo come bersaglio.