
Frame video rapina gioielleria in via Meravigli a milano
Milano, 14 luglio 2014 - Sono stati arrestati due albanesi ritenuti responsabili di numerose rapine con spaccata ad alcune gioiellerie del centro di Milano. L'intervento è degli agenti del Commissario centro, i due rapinatori avrebbero accumulato un bottino totale di circa 50mila euro.
Tra i vari colpi messi in atto dai malviventi, anche quello alla gioielleria in via Meravigli avvenuto il 22 maggio. Solo una settimana dopo i rapinatori hanno colpito in piazza Quasimodo, derubando preziosi e orologi. Infranta la vetrina, con un masso nel primo caso e con un tombino nel secondo, arraffavano quel che trovavano e fuggivano. Ora due albanesi di 22 e 26 anni sono stati fermati con l'accuso di furto con destrezza aggravato dalla violenza sulle cose. L'arresto è scattato prima che mettessero a segno una terza spaccata in una gioielleria in corso di Porta Vittoria a centro metri dal tribunale.
Kristian Shkambi e Sokol Shkambi, nessuna parentela tra loro nonostante il cognome, quindi, sono stati arrestati. Entrambi sono pregiudicati in Albania, il più anziano anche in Italia. Non sono sfuggiti però alle telecamere di videosorveglianza dei due negozi, che hanno documentato anche i precedenti sopralluoghi. Per gli investigatori era diventata "la banda del giovedi'" perche' i colpi nelle gioiellerie del centro di Milano erano stati messi a segno esattamente a distanza di una settimana. La polizia è riuscita a risalire tramite il cellulare intestato a un prestanome e poi perso nel corso della seconda spaccata. A loro carico c'è anche il dna estrapolato dal sangue lasciato sul tombino, con cui si sono feriti. Messi quindi sotto intercettazione, sono stati ascoltati mentre progettavano il terzo colpo in corso di Porta Vittoria e le vacanze: il più giovane voleva tornarsene per un breve periodo in Albania, il più vecchio voleva raggiungere la Grecia con la fidanzata italiana.
Gli agenti hanno accertato che hanno eseguito i colpi senza complici, dopodiché hanno disposto i fermi ordinati dal pubblico ministero Latella. I due ladri hanno poi confessato, ma la refurtiva, rivenduta il giorno stesso delle spaccate per il venti per cento del suo valore, non è stata recuperata. Nel primo caso avevano prelevato preziosi per 10mila euro, nel secondo otto Rolex e un Omega per 40mila. Gli inquirenti hanno poi ricostruito che i due albanesi sono arrivati a Milano quattro anni fa da un paese molto povero. Nullafacenti, hanno speso il provento dei furti in prostitute e locali. Il sospetto è che abbiano realizzato anche altre spaccate, ma in merito le indagini sono ancora in corso.