Milano, 10 luglio 2024 – La Polizia di Stato, coordinata dalla Procura della Repubblica di Milano, VII Dipartimento, e dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Milano, ha eseguito due ordinanze di custodia cautelare in carcere, emesse a carico di due giovani egiziani, di 17 e 18 anni, ritenuti gravemente indiziati dei reati di rapina aggravata e lesioni aggravate in concorso commessi in zona San Siro lo scorso aprile.
L’aggressione
Le indagini dei poliziotti della Squadra Mobile della Questura di Milano hanno preso il via a seguito della violenta rapina subita da un ragazzo milanese di 21 anni lo scorso 20 aprile, in via San Giusto, nei pressi dei giardini pubblici “Luigi Marangoni”.
Quella sera le volanti della Polizia di Stato erano subito intervenute e avevano constatato il ferimento grave a scopo di rapina del 21enne a cui era stato rubato lo smartphone.
Lo studente universitario fu poi trasportato presso il Pronto Soccorso dell’Ospedale Niguarda: ricoverato in prognosi riservata, ma non in pericolo di vita, il colpo inferto con un coltello aveva interessato il torace ma non gli organi vitali con una lesione interna a pochi centimetri dal cuore.
Le indagini
La successiva ricostruzione della grave aggressione è stata il frutto di un’intensa e complessa attività investigativa condotta dalla sezione Reati contro la Persona della Squadra Mobile milanese, coordinata dalle due Procura della Repubblica, attraverso attività tecniche, analisi di numerosi filmati e acquisizione di dichiarazioni di persone informate sui fatti.
Secondo quanto emerso, quella sera, il ventunenne, di rientro a piedi dalla casa della fidanzata, giunto in via San Giusto, nei pressi dei giardini pubblici “Luigi Marangoni”, è stato avvicinato dai due giovani nordafricani che, con la scusa di chiedergli una sigaretta, dopo aver estratto un coltello, lo hanno, dapprima, minacciato di consegnargli il cellulare e, successivamente, vista la sua resistenza, lo hanno colpito strappandogli di mano il dispositivo. I due destinatari della misura cautelare sono stati associati, il maggiorenne, presso la Casa Circondariale Francesco di Cataldo e, il minorenne, presso l’Istituto Penale per i Minorenni Cesare Beccaria.