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Cronaca

Stress sui banchi e costi della scuola: flash-mob degli studenti all’Arco della Pace

Il presidio è stato organizzato dagli attivisti dell’Unione degli Studenti: i ragazzi hanno imbracciato un matitone, simbolo di un mondo dell’istruzione da ridisegnare

Il flash-mob all’Arco della Pace per lanciare lo sciopero studentesco nazionale del 17 novembre (Fasani)
Il flash-mob all’Arco della Pace per lanciare lo sciopero studentesco nazionale del 17 novembre (Fasani)

Milano, 28 settembre 2023 – Una matita, simbolo di una scuola (e di un futuro) da ridisegnare. “Adesso decidiamo noi“: ribadiscono i ragazzi dell’Unione degli Studenti, all’Arco della Pace. Qui è andato in scena un flash-mob con il lancio delle rivendicazioni e della prossima mobilitazione nazionale.

La piattaforma della protesta

La data è già decisa: 17 novembre. “Manifesteremo in tutta la Lombardia e in tutta Italia per rivendicare una scuola che garantisca realmente il nostro diritto allo studio”, annuncia Alessandro Di Miceli, coordinatore dell’UdS Lombardia.

“Tantissimi studenti in Lombardia e in Italia non possono frequentare la scuola a causa dell’elevato costo economico che comporta. Per questo chiediamo la gratuità dei materiali scolastici e del trasporto pubblico, e soprattutto l’introduzione di un reddito di formazione, per emanciparci dalla condizione familiare di partenza”.

"Siamo stressati”

Gli studenti dell'Uds nel corso del flash-mob hanno scandito slogan ed esposto striscioni (Fasani)
Gli studenti dell'Uds nel corso del flash-mob hanno scandito slogan ed esposto striscioni (Fasani)

“Il diritto allo studio non è solamente una questione economica - spiega Jacopo Cappa, responsabile comunicazione dell’UdS Lombardia – anche la mancata tutela del nostro benessere (in primis psicologico) all’interno degli istituti non fa altro che negarci questo diritto. L’attuale modello di insegnamento, basato su lezioni frontali e valutazione numerica, è causa di grandi ansie e stress per noi studenti. Per questo vogliamo ribaltarlo, in favore di una valutazione narrativa e di una didattica partecipata che parta dai nostri interessi. Inoltre, chiediamo l’istituzione di carriere alias, codici antimolestie e sportelli psicologici funzionanti in tutte le scuole”.

Politica sorda

"Siamo stanchi di essere solamente ascoltati (quando va bene) dalla politica – conclude Sara De Vecchi –. Vogliamo essere parte attiva rispetto alle decisioni che riguardano noi e il nostro futuro. Chiediamo un potenziamento dell’attuale sistema di rappresentanza studentesca e la sua introduzione dove non è presente, ovvero nei CfP della regione. Ma vogliamo anche essere ricevuti dal Ministero e dall’Assessorato regionale all’Istruzione, affinché le nostre richieste possano essere concretizzate anche a livello nazionale e lombardo”.

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