
Lo skyline di Milano
Milano, 21 novembre 2024 – La Camera dei deputati approva con 172 voti a favore e 41 contrari la approvato la proposta di legge recante "Disposizioni di interpretazione autentica in materia urbanistica ed edilizia", brutalmente abbreviata in Salva-Milano. E gli ambientalisti promettono battaglia. Anche a suon di canzoni.
Cos’è il Salva-Milano
Ma andiamo con ordine. Di cosa si tratta? Il provvedimento punta a risolvere contrasti sulla corretta interpretazione di un articolo della legge urbanistica del 1942 che individua i limiti di volumi e altezze delle costruzioni nell'ambito del territorio comunale. Ed è stata chiama Salva-Milano perché è qui che da diversi mesi ormai la magistratura ha messo nel mirino oltre un centinaio di interventi edilizi.
Le reazioni
"Diamo una interpretazione che vale per tutto il territorio nazionale, Milano è un caso importante, ma anche nel resto d'Italia ci sono problemi nell'interpretazione di questa norma", ha affermato Elisa Montemagni (Lega). "Andremo avanti sul tema dell'edilizia su una strada di innovazione", "Salvini è la prova vivente di chi si sta adoperando su questo tema", ha aggiunto.
Per Fabrizio Rossi (FdI) "oggi siamo nel 2024 e dobbiamo tener conto che concetti come rigenerazione urbana e divieto di consumo di suolo nel 1942 non erano contemplati. Guardando all'oggi dobbiamo stare dalla parte di chi investe e fa qualcosa di buono per rigenerare le nostre città. È nel nostro programma semplificare" e "l'impegno di FdI e cambiare in futuro il testo unico dell'edilizia e la norma urbanistica del 1942". "Norme molto datate" di cui si fa "una interpretazione autentica", ha sottolineato anche la dem Silvia Roggiani "tutte le città hanno bisogno di certezze normative". "Milano è una città tante persone, incluse in quei 140 progetti attenzionati, hanno deciso di investire, facendo mutui, e oggi si trovano bloccati" senza certezze sul futuro, ha proseguito l'esponente del Pd.
Fortemente critico, insieme ad Avs, è stato il M5s che ha evidenziato per voce di Agostino Santillo che "sono in corso a Milano oltre 100 inchieste della procura sugli abusi edilizi. Invece di aspettare le indagini, voi tutelate gli speculatori".
Gli ambientalisti
Come detto, Avs e ambientalisti sono fortemente contrari. Domani, venerdì 22, alle 13 i comitati civici e ambientalisti hanno indetto una manifestazione di protesta davanti al tribunale di Milano. Lo annuncia il consigliere dei Verde a Milano Carlo Monguzzi: “Il disastro è fatto. Gioiscono costruttori e cementificatori. Ne escono devastati Ambiente e Legalità. Mai la sinistra aveva voluto e mai aveva approvato condoni. I costruttori potranno pagare meno oneri ai danni del Comune, e potranno costruire una torre di 21 piani a partire da un piccolo manufatto chiamandola ristrutturazione e autocertificandola con una Scia. Mi auguro che la magistratura impugni questa legge davanti la Corte Costituzionale”.
Ci saranno anche i circoli di Legambiente della città di Milano. “Nessun condono per operazioni speculative che non risolvono né i problemi dello spazio pubblico né quelli dell’abitare”. La Camera ha votato un provvedimento che offre una ‘interpretazione autentica’ della legge urbanistica del 1942, ma senza troppo definire gli “ambiti edificati e urbanizzati” dove, ad esempio, poter di fatto sostituire a un edificio preesistente un altro del tutto nuovo, anche con caratteristiche e volumetria completamente diversi. Il tutto, autorizzando una semplice ristrutturazione edilizia, con oneri molto più favorevoli al costruttore di un’autorizzazione preventiva, che tenga conto di tutti gli aspetti di pianificazione esistenti. Insomma, un “condono” ambrosiano che attraverserà però tutta l’Italia”.
“L'indubbia attrattiva immobiliare del capoluogo lombardo non deve trasformare la città in un discount di rendite immobiliari acquisite a basso costo. Milano ha davanti a sé grandi sfide di trasformazione per far fronte sia ad emergenze sociali, sia alla crisi climatica. Tutti obiettivi che richiedono non solo di smettere di consumare suolo (cosa che Milano, più o meno, sta già facendo), ma di liberare superfici verdi e permeabili, e anche di ripensare il paesaggio urbano in una chiave più inclusiva che escludente".