Prima della Scala, una 'Tosca' kolossal rinnova i fasti di Giacomo Puccini

In scena secondo la partitura della Prima assoluta a Roma, il 14 gennaio 1900

'Tosca' di Giacomo Puccini alla Scala di Milano

'Tosca' di Giacomo Puccini alla Scala di Milano

Milano, 6 dicembre 2019 -  Tutto pronto per la Prima della Scala. La 'Tosca' di Giacomo Puccini debutta sabato 7 dicembre, alle 18, in occasione dell'inaugurazione della stagione d'Opera 2019/2020. Dirige il maestro Riccardo Chailly, che prosegue la sua personale e innovativa ricognizione del repertorio italiano. L'allestimento è affidato al regista Davide Livermore, che dopo il debutto scaligero con "Tamerlano" di Handel ha già collaborato con Chailly per "Don Pasquale" di Donizetti e "Attila" di Verdi per l'inaugurazione della scorsa stagione. Con il regista la squadra formata da Giò Forma per le scene, arricchite dai video di D-wok e illuminate da Antonio Castro, e da Gianluca Falaschi per i costumi. Protagonisti in palcoscenico la soprano Anna Netrebko (Floria Tosca), arrivata al suo quarto 7 dicembre scaligero, il tenore Francesco Meli (Mario Cavaradossi) e il baritono Luca Salsi (il barone Scarpia). 

'Tosca', per la prima volta in apertura di stagione, è presentata secondo la partitura della prima assoluta di Roma come documentata nell'edizione critica a cura di Roger Parker per Ricordi. Ma presenterà alcune significative differenze rispetto all'edizione corrente e costituisce uno dei momenti più attesi del progetto pucciniano con cui il maestro Riccardo Chailly riporta al Piermarini le opere del compositore di Lucca in letture che tengono conto delle ricerche più aggiornate. Iniziato con "Turandot" con il finale di Luciano Berio, il progetto è proseguito con "La fanciulla del West" con l'orchestrazione originale di Puccini, "Madama Butterfly" nella prima versione (7 dicembre 2016) e "Manon Lescaut" nella prima versione. Dopo le inaugurazioni con "Giovanna d'Arco", "Madama Butterfly", "Andrea Chénier" e "Attila", " Tosca" conferma l'impegno del maestro Chailly a riscoprire il repertorio italiano nella sua interezza.  Questo progetto culturale va prendendo forma nel corso degli anni: accanto a Puccini si colloca l'approfondimento degli anni di svolta del percorso teatrale verdiano (Giovanna d'Arco, Attila, Macbeth), del Belcanto (La gazza ladra di Rossini e Don Pasquale di Donizetti) e del Verismo (Andrea Chénier), sempre con un'attenzione particolare alle opere presentate alla Scala per la prima volta.

'Tosca' andò in scena per la prima volta al Teatro Costanzi di Roma il 14 gennaio 1900 per la direzione di Leopoldo Mugnone. Il 17 marzo, Arturo Toscanini dirigeva il debutto scaligero con la stessa protagonista, Hariclea Darclée. La 'Tosca' romana differisce dalla successiva (e definitiva) in otto interventi per un totale di un centinaio di battute. Complessivamente 'Tosca', osserva Roger Parker, è la più stabile delle opere di Puccini, quella che dopo una gestazione tormentata ha subito minori ripensamenti. Eppure queste poche battute, collocate in punti nodali della composizione, balzano all'attenzione dell'ascoltatore.

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