“Tosca”, un kolossal alla Scala: Floria-Netrebko star indiscussa

L’opera di Puccini apre la stagione nella partitura originaria del debutto assoluto a Roma nel 1900

Le prove per la Tosca diretta da Riccardo Chailly

Le prove per la Tosca diretta da Riccardo Chailly

Milano, 3 dicembre 2019 - Sarà una Tosca memorabile, o perlomeno un’opera così attesa dalla Scala, dal pubblico del teatro e di chi la vedrà in diretta alla televisione (diretta su Rai1, Radio3 e Raiplay) o al cinema (Prima diffusa) che sarà difficile non continuare a parlarne negli anni futuri. Felice connubio che ritrova sul podio il direttore artistico del Piermarini Riccardo Chailly e alla regia Davide Livermore che lo scorso anno ha curato l’allestimento di “Attila” di Verdi e “Don Pasquale” di Donizetti. «La Scala ha la responsabilità di restituire alle persone una musica che non è stata ascoltata e lo è stata poco. Il mio lavoro è fare un viaggio nella partitura e seguire i luoghi dell’anima», racconta il regista.

«Nella Tosca il più grande regista è Puccini, basta seguire le sue indicazioni, aveva già anticipato un fluire della narrazione e dell’azione con un’anima cinematografica». «Puccini è il figlioccio di Verdi - spiega Chially -. Dall’archivio Ricordi ho avuto la possibilità di esaminare la copia anastatica della partitura come fu eseguita a Roma per la prima volta nel 1900; ci sono battute, poi eliminate, che ritornano nell’edizione critica di Roger Parker. Ci sono otto passaggi che non conosciamo, sono otto elementi musicali a sorpresa, inserti che hanno richiesto l’intervento di un pensiero registico nuovo». Nel finale le battute prolungano l’opera di un minuto circa, sarà compito di Livermore portarle in scena.

Un cast eccezionale che vede nel ruolo di Floria, nelle prime rappresentazioni, la grande diva della lirica Anna Netrebko, poi nelle recite di gennaio Tosca sarà interpretata da Saioa Hernandez, impegnata anche nella tournée in Giappone. Il romantico Mario Cavaradossi è Francesco Meli, il malvagio Scarpia Luca Sals, Angelotti è Carlo Cigni e il Sagrestano Alfonso Antoniozzi. I costumi portano la firma di Gianluca Falaschi, le scene sono di Giò Forma arricchite dai video di D-wok e illuminate da Antonio Castro. «In Puccini non esistono piccoli ruoli, sono tutti fondamentali, di assoluto peso», aggiunge Chailly. L’emozione per la prima, come ogni anno è tanta, ma per il sovrintendente in uscita Alexander Pereira - dal 16 dicembre sarà sovrintendente del Maggio Musicale fiorentino - è un momento particolare: «Per me si chiude un libro e se ne apre un altro, una bella sfida alla mia età avere un’altra chance». Con un po’ d’emozione confida: «Sono grato per aver ricevuto la possibilità di dirigere questo teatro, abbiamo risvegliato la città, portato migliaia di bambini in questi anni alla Scala. Voglio ringraziare tutti i miei collaboratori perché hanno creduto in me, mi hanno seguito e dato fiducia».  

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