MARIANNA VAZZANA
Cronaca

Torna il suk abusivo di piazzale Cuoco. Residenti sul piede di guerra

Arrivano al mattino presto e appena si allontana la polzia locale stendono lenzuola con merce di dubbia provenienza

Una foto dall'alto del mercatino abusivo di piazzale Cuoco

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Milano - «Li vediamo arrivare fin dal mattino presto. Si sistemano sulle panchine della piazza o ingombrano i marciapiedi delle strade attorno, da via Faa’ di Bruno a viale Molise, da via Del Turchino a viale Puglie. Poi, appena si allontanano le pattuglie della polizia locale che presidiano l’area, stendono lenzuoli e rovesciano sopra tutto il contenuto di trolley e maxi buste: cibo, paccottiglia, vestiti, scarpe, pure cellulari e qualche bicicletta. Tutto di dubbia provenienza. E noi siamo sempre ostaggi di questa gente. Un’impresa anche solo parcheggiare, perché ogni spazio viene invaso. Senza contare il degrado". I residenti di piazzale Cuoco, tra viale Molise e viale Puglie, continuano a segnalare lo stesso problema ogni domenica: venditori abusivi monopolizzano la zona trasformandola in un suk e richiamando decine di clienti. Una situazione che si ripete da anni e che prosegue anche in barba alle normative anti Covid che vietano assembramenti, in un periodo in cui sono ancora chiusi i mercatini regolari di viale Puglie. Così è successo anche ieri: viavai, attesa paziente e poi allestimento dei punti vendita fuorilegge, finché non sono scese gocce di pioggia che hanno costretto a smantellarli.

Ma il consueto movimento non è mancato, con clienti che raggiungevano piazzale Cuoco a bordo di mezzi pubblici, in particolare del filobus 90, e ambulanti senza permesso pronti ad accontentarli. "Le scene sono sempre le stesse. Noi segnaliamo ma non cambia nulla: gli interventi, finora, non sono stati efficaci, basta allentare i controlli perché torni tutto come prima. Non c’è alcuna prevenzione da parte del Comune", sottolinea Davide Ferrari Bardile, referente di alcuni comitati di quartiere. Ieri mattina una piccola folla riempiva gli spazi aspettando il momento propizio per aprire i contenitori e sistemare tutta la merce in bella vista. "Nomadi, nordafricani e non solo, sono tutti in allerta, in attesa di avere campo libero - spiega un cittadino che monitora la situazione ora per ora dalla finestra -. Sono pronti a scattare: appena non c’è più nessuno a presidiare, in pochi secondi prendono tutta la merce da carrelli, valigie e borse e la mettono su teli lerci. Molti nascondono oggetti da vendere anche tra le piante della piazza. C’è anche chi si rifornisce di cibo nelle sedi di associazioni di volontariato e poi lo vende qui.