MARTINA CARNOVALE
Cronaca

Bionde di contrabbando e bambini venditori: benvenuti nel suk di piazzale Cuoco / VIDEO

Zona alla periferia sud-est di Milano. Una fiumana di gente con buste e valigie vuote, altri tornano carichi nella direzione opposta: è il giorno della "spesa"

Il mercatino di Piazzale Cuoco (Newpress)

Milano, 12 settembre 2016 - L'ingresso del mercatino delle pulci ex San Donato è piantonato, intorno alle 10 di domenica mattina, dagli agenti della polizia locale. Una pattuglia sorveglia l’entrata ma, una volta dentro, non ci sono agenti. Almeno, non in divisa. Da piazzale Cuoco, zona alla periferia sud-est di Milano, parte una fiumana di gente con buste e valigie vuote, altri tornano carichi nella direzione opposta: la domenica, infatti, è il giorno della ‘spesa’. All’interno della grande area che ospita il mercato si viene accolti subito da ragazzi che ti offrono di acquistare le loro sigarette. Naturalmente di contrabbando. Non te le mostrano, ma se sei interessato li puoi seguire e ti metteranno a disposizione un vasto assortimento, in barba a tutte le regole. Nonostante il periodo di chiusura all’inizio dell’estate a causa di un’ordinanza in seguito a una serie di illeciti riscontrati, troppi ambulanti non hanno imparato la lezione: passeggiando per i banchi, infatti, c’è merce usata, ma anche merce nuova che non dovrebbe trovare posto in un mercatino dell’usato. Alcuni elettrodomestici ancora avvolti nelle loro confezioni, ma anche abbigliamento e intimo. 

I bambini e le donne vendono bevande, quelle «attività di somministrazione di alimenti in carenza di autorizzazione» vietate dall’ordinanza di Palazzo Marino e ancora presenti, come ha denunciato qualche giorno fa anche dall’opposizione di centrodestra in Consiglio comunale. Oltre ai venditori regolari - dotati di banchi da esposizione - si incontrano anche gli ambulanti muniti solo di un telo steso a terra sul quale mettono in bella mostra i loro prodotti. Altro che permessi. Si guardano attorno in cerca di vigili, per prepararsi la via di fuga, ma intanto nessuno arriva e loro continuano a gestire i loro affari senza difficoltà.  Il luogo è un crocevia di nazionalità: si va dagli africani agli slavi, ma non mancano gli italiani, sia tra i clienti che tra i venditori. Qualcuno fa scorte per i propri figli e, in vista del nuovo anno scolastico che per molti inizia oggi, compra zaini e altro materiale, altri invece vengono alla ricerca di un trapano o di oggetti per improvvisare riparazioni fai da te. Tra i banchi si trova di tutto, persino motoseghe. La situazione al di là della strada, dove comincia il mercatino delle pulci chiamato “Hobby park” - il ritrovo solidale aperto tutti i sabati e le domeniche, come ricorda un cartello all’entrata - non è molto diversa: anche qui, tra vestiti usati e libri consunti, troviamo elettrodomestici che sembrano nuovi e orologi - Sector, Guess, Rocco Barocco - di dubbia provenienza. Una nota positiva: la stradina che collega le due aree, prima territorio di venditori improvvisati di medicinali, bevande e generi alimentari, almeno risulta sgombra. Tra i due mercati, adesso, solo un via vai infinito di gente alla ricerca dell’affare. Che si legale o illegale, poco importa.