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Piano Clima, “a Milano l’aria è più pulita”. Ma Lega e Verdi gelano l’assessora Grandi: “Solo propaganda, la città è inquinata”

Palazzo Marino pubblica i valori in via di miglioramento di particolati, anidride carbonica e biossido di azoto. Statistiche criticate da Carlo Monguzzi (Verdi) che parla di “greenwashing e cementificazione in crescita” e da Alessandro Verri (Lega). Ecco i dati (contestati)

Un cartello che indica il varco dell'Area B all'ingresso della città

Un cartello che indica il varco dell'Area B all'ingresso della città

Milano, 8 agosto 2025 – A Milano sono in miglioramento alcuni valori di inquinanti legati alla qualità dell'aria ma la strada è ancora in salita, visti anche i nuovi limiti più stringenti della nuova Direttiva Ue non ancora recepita in Italia. A fornire i dati è il primo monitoraggio del Piano Aria e Clima del Comune, relativo ai risultati del biennio 2022-2023. Per quanto riguarda il miglioramento della qualità dell'aria, il valore massimo delle concentrazioni medie annue di biossido d'azoto è risultato nel 2023 pari a 44 microgrammi per metro cubo, un dato in diminuzione dal 2017 (64 microgrammi per metro cubo), coerentemente con il trend atteso. 

L'inquinamento a Milano è accentuato nei mesi invernali dagli impianti di riscaldamento domestico
L'inquinamento a Milano è accentuato nei mesi invernali dagli impianti di riscaldamento domestico

Ossidi di azoto 

Nel 2024 per la prima volta, inoltre, tutte le stazioni di rilevamento di Milano hanno rispettato il valore limite della direttiva europea del 2008. Secondo il Comune la zona a traffico limitato di Area B ha giocato un ruolo importante nella riduzione delle emissioni di diossido di azoto da traffico stradale. Un'analisi ha confrontato le concentrazioni di ossidi di azoto dentro e fuori Milano: dal 2008 al 2018, la diminuzione delle concentrazioni era simile in entrambe le aree. 

Un'immagine invernale di Milano. La città, come molte altre della Pianura Padana, deve fare i conti con livelli d'inquinamento oltre i limiti consentiti per diverse settimane all'anno
Un'immagine invernale di Milano. La città, come molte altre della Pianura Padana, deve fare i conti con livelli d'inquinamento oltre i limiti consentiti per diverse settimane all'anno

Il ruolo di Area B 

Dopo l'introduzione di Area B (dal 2018 al 2024), il tasso di diminuzione degli ossidi di azoto è stato invece più rapido all'interno di Milano. Per quanto riguarda le polveri sottili, nel 2023 il valore massimo delle concentrazioni di polveri sottili è risultato pari a 32 microgrammi per metro cubo, contro i 37 del 2021 e i 40 del 2017. Un trend insufficiente per affermare con certezza il rispetto dei valori limite delle concentrazioni degli inquinanti entro il 2025. Le stime indicano che il 75% del particolato atmosferico a Milano proviene da fonti emissive esterne alla città. 

Per l'Amministrazione Sala la costituzione di Area B ha ridotto gli ingressi di mezzi motorizzati in città
Per l'Amministrazione Sala la costituzione di Area B ha ridotto gli ingressi di mezzi motorizzati in città

CO2 in calo dell’8,7% 

Per quanto riguarda invece le emissioni di Co2, il monitoraggio evidenzia nel 2022-2023 una riduzione dell'8,7% (-32,9% rispetto al 2005). Dati, nel loro complesso, giudicati più che positivi dall’Amministrazione Sala. Tuttavia “Milano non può farcela da sola. L'inquinamento dell'aria non ha confini amministrativi – è il commento dell'assessora ad Ambiente e Verde Elena Grandi –. Le politiche per la tutela della qualità dell'aria devono essere sempre più condivise a livello sovracomunale e regionale".   

L'assessora all'Ambiente e al Verde Elena Grandi
L'assessora all'Ambiente e al Verde Elena Grandi

"Il traffico e cemento in aumento”   

Il Piano Aria Clima è "solo greenwashing e propaganda – è tuttavia la replica, dura, del leader milanese dei Verdi Carlo Monguzzi –. Nessuna azione concreta è stata fatta e quindi non c’è stato alcun risultato: (l’assessora abbia almeno il buon gusto di tacere".  "Scoprire oggi che l'inquinamento dell'aria non ha confini amministrativi è ridicolo – aggiunge Monguzzi –. Lo sanno tutti da sempre. Gli inquinanti atmosferici diminuiscono per fortuna da anni, dappertutto, a causa dei nuovi motori delle auto e dei combustibili da riscaldamento. Il traffico a Milano aumenta, come testimoniano i dati persino di Amat prima che venissero occultati. Il consumo di suolo aumenta come certifica Ispra. Gli alberi addirittura diminuiscono come certifica l'agenzia Husqvarna, altro che i tre milioni di Forestami". Per Monguzzi "gli unici atti concreti sono la cementificazione di San Siro e il SalvaMilano. La gestione dell'ambiente e il contrasto ai cambiamenti climatici in questi anni è stato un disastro”.

Da sinistra, Carlo Monguzzi (Verdi) e Alessandro Verri (Lega)
Da sinistra, Carlo Monguzzi (Verdi) e Alessandro Verri (Lega)

Verri (Lega): “Obiettivi fantascientifici” 

Anche la Lega non risparmia le critiche, in un’insolita alleanza con Verdi e ambientalisti. "Il piano Aria e Clima guarda al 2050 – dice il capogruppo della Lega Alessandro Verri – ma per i milanesi del 2025 non c'è nulla: nessuna misura concreta e tangibile, solo progetti a lungo termine irrealistici. Per contenere l'aumento della temperatura servirebbe, secondo lo stesso Comune, aumentare del 41% la copertura arborea e depavimentare 100 ettari di città. Obiettivi fantascientifici che la Giunta stessa ammette di non poter raggiungere". "Come nella celebre scena di Fantozzi – rimarca sarcastico Verri – siamo di fronte a una gigantesca “corazzata Potëmkin”: un piano pomposo,  autoreferenziale, ideologico e totalmente scollegato dalla realtà".