
La Bassa padana – Lomellina, Pavese e Oltrepo Pavese, Oltrepo mantovano – è meta ideale per qualche giorno tra arte,...
La Bassa padana – Lomellina, Pavese e Oltrepo Pavese, Oltrepo mantovano – è meta ideale per qualche giorno tra arte, cicloturismo, aree naturalistiche incontaminate e cucina di prodotti genuini e sapori autentici. Più di 470 km di percorsi ciclabili con diversi livelli di difficoltà attraverso vigneti, boschi, centri abitati, colline, piccoli borghi e castelli; come la celebre Greenway Voghera-Varzi, percorso di 35 km ricavato dalla vecchia linea ferroviaria incuneato tra le colline piemontesi a Ovest, quelle emiliane a Est e l’appennino ligure a Sud. Alla scoperta di tesori come Romagnese, poco più di 600 abitanti, una fortezza, una chiesa barocca e il Giardino alpino di Pietra Corva, un orto botanico con circa tremila specie vegetali. O il borgo medievale di Varzi, dove il tempo sembra essersi fermato tra la seicentesca chiesa dei Rossi, quella dei Bianchi e l’imponente Torre delle Streghe, dove nel XV secolo furono rinchiuse 25 donne accusate di stregoneria. Per gli amanti della natura, tappe obbligate la Riserva naturale del Monte Alpe, nell’alta valle Staffora a ridosso del monte Pernice e Isola Boschina, mentre per che cerca il buon cibo non c’è che l’imbarazzo della scelta tra ristoranti e agriturismi che servono piatti basati sulle eccellenze locali: dai salumi ai formaggi al riso, protagonista anche di dolci (come la pänissä ad vërcë con salame sotto grasso e fagioli di Saluggia e la tùrtä ‘d ris, da assaggiare in ristoranti come Acquamatta a Semiana). Senza ovviamente far torto alla pasta fresca: una chicca sono i bevr’in vin, agnolotti o anolini ripieni di stufato di manzo cotto nel vino rosso e serviti asciutti, in brodo classico o “ubriacato” con mezzo bicchiere di Lambrusco secco, allo Scacciapensieri di San Benedetto Po. Chiara Di Paola