GIULIA BONEZZI
Cronaca

Sanità lombarda, il dg Giovanni Pavesi ‘promosso’ ad Aifa: il toto-nomi per la successione

Il manager scelto dal ministro Schillaci per guidare l’Agenzia del farmaco. Era l’ultimo dei veneti portati al Pirellone dall’ex assessora Moratti

Giovanni Pavesi è il nuovo direttore amministrativo dell’Aifa

Giovanni Pavesi è il nuovo direttore amministrativo dell’Aifa

Milano, 8 febbraio 2024 – Il rinnovo dei vertici dell’Aifa, l’Agenzia italiana del farmaco, si prepara a decapitare la direzione del Welfare lombardo: Giovanni Pavesi, l’attuale direttore generale dell’assessorato di Guido Bertolaso, è stato ufficialmente indicato dal ministro della Salute Orazio Schillaci come nuovo direttore amministrativo dell’Aifa.

E a differenza di Ida Fortino, la cui nomina nella Commissione scientifica ed economica del farmaco dell’Aifa non le preclude di continuare a dirigere l’unità Farmaceutica e dispositivi medici a Palazzo Lombardia, il dg Pavesi traslocherà a Roma, a ricoprire un ruolo che equivale nella sostanza a quello di direttore generale, eliminato con la recente riforma dell’Agenzia del farmaco.

La nomina di Pavesi dovrebbe essere ratificata oggi in Conferenza Stato-Regioni. Secondo rumors romani, a sostenerlo sarebbe stata anche Letizia Moratti (rientrata in Forza Italia col ruolo di presidente della consulta nazionale), che tre anni fa l’aveva chiamato dalla Ulss 8 Berica di Vicenza per sostituire Marco Trivelli, manager molto stimato (oggi dirige l’Asst di Lecco) che appena otto mesi prima aveva preso le redini del Welfare lombardo incandescenti nel pieno della pandemia, e che l’allora neoassessora al Welfare aveva bruscamente liquidato.

Con Pavesi, Moratti aveva importato, in accordo col direttore dell’Agenas Domenico Mantoan, una piccola pattuglia di dirigenti dalla sanità veneta. Che però dopo l’addio dell’assessora vicepresidente, in rotta col governatore (poi rieletto) Attilio Fontana, a inizio novembre 2022 non sono rimasti al Welfare a lungo: Francesco Bortolan, direttore della task force anti liste d’attesa in epoca morattiana, andò dirigere la Sanità della Basilicata (esperienza che si è conclusa con le dimissioni l’estate scorsa); Matteo Corradin, che guidava l’unità Polo ospedaliero, a maggio scorso è passato al Niguarda.

La vicenda di Pavesi, l’Ultimo dei Veneti al Welfare lombardo, è stata molto diversa: il manager ha saputo conquistare da subito la fiducia dell’assessore Bertolaso, che l’ha confermato al suo posto. E che ancora a dicembre scorso, alla vigilia delle nomine dei direttori di Ircss, Asst e Ats lombarde, liquidava in pubblico le voci di frizioni tra lui e il suo direttore generale.

Il risiko

Ora, però, Pavesi è stato promosso a Roma, e si apre un totonomine che potrebbe incrociarsi col rinnovo dei cda degli Irccs lombardi, rimandato a Natale (devono essere nominati entro giovedì prossimo 15 febbraio). Per il dopo-Pavesi, i rumors a Palazzo Lombardia prefigurano due strade.

La prima sarebbe la soluzione interna: la scelta potrebbe ricadere su uno dei manager che hanno lavorato fianco a fianco con Pavesi, come Giulio Zucca, che gode della fiducia di Bertolaso, o il vicario Marco Cozzoli, al Welfare dai tempi del formigoniano Carlo Lucchina (oggi fra i “saggi” consulenti di Bertolaso). L’altra ipotesi è che Fratelli d’Italia voglia incassare il proprio peso elettorale, magari cooptando, come in altri casi, un manager d’esperienza ciellina.

Come Mario Melazzini, che però è appena stato assegnato al Niguarda come direttore sanitario (con l’idea di sostituire il dg Alberto Zoli, pensionabile nel 2025) e, soprattutto, ha un problema macroscopico d’incompatibilità: fino a un anno e mezzo fa era amministratore delegato della Maugeri, uno dei privati che lavorano per la sanità lombarda. Un’altra possibilità, sempre teorica, sarebbe Callisto Bravi, quotatissimo manager ciellino prestato al Veneto, dove dirige l’Azienda ospedaliero universitaria di Verona; oltreconfine le nomine triennali scadono a marzo, anche se possono essere prorogate per due anni e Bravi l’anno scorso era medaglia d’argento nelle “pagelle” dei dg.