
Davide Bernasconi ha 32 anni. Insieme al padre Angelo gestisce la Pasticceria San Gregorio (foto Salmoirago)
Milano – Anche i panettoni d’arredamento appesi al soffitto, veri ma trattati per resistere al tempo, hanno i giorni contati. “Chiudiamo il 25 luglio”.
Lo annuncia Davide Bernasconi, di 32 anni, che insieme al papà Angelo, di 88, tiene le redini della storica e pluripremiata Pasticceria San Gregorio all’angolo con corso Buenos Aires. Ma non è un addio: “Ci trasferiremo in via Napo Torriani 1” a poco più di 400 metri di distanza. E l’insegna resterà la stessa “anche perché saremo adiacenti a via San Gregorio”. Il tempo del trasloco e di un po’ di riposo per poi riaprire dopo l’estate nel nuovo spazio.
Padre e figlio ancora insieme, più le rispettive consorti e 12 dipendenti. Si chiude un’epoca durata 80 anni: era il 1945 quando in via San Gregorio si affacciò il forno-costola della vecchia Pasticceria Bologna in via Castel Morrone. La svolta nel 1979, dopo la scomparsa del vecchio titolare: il 1° gennaio di quell’anno nacque la Pasticceria Tacchini di Bernasconi e Moretti, poi San Gregorio. “Mio padre, arrivato qui a metà degli anni ’60, ha iniziato come garzone”, spiega Davide.
Venticinque
anni fa si è aggiunto il servizio bar; nel 2012, la cucina dedicata alla preparazione di piatti caldi per il pranzo e la cena. Ora, la spada di Damocle pende dallo scorso dicembre, quando è scaduto il contratto d’affitto dei muri. “In accordo con la proprietà siamo rimasti ancora qualche mese per trovare una sede alternativa e ora stiamo versando un canone di occupazione”. Così sarà fino alla fine di luglio, quando la storica cler si abbasserà.Perché il trasloco? “Per il costo degli affitti – sottolinea Davide – che sul corso Buenos Aires è salito alle stelle. Fino al 2012 pagavamo 77mila euro all’anno. Poi la cifra è salita a 240mila, con l’aggiunta della sala sotterranea. Per il rinnovo, sarebbe aumentata ancora. Ma io penso che un locale del genere non abbia bisogno di tutto questo spazio, adesso abbiamo 600 metri quadri ma va bene anche un ambiente un po’ più piccolo senza dover rinunciare a nulla”. E tra padre e figlio non ci sarà nessuna separazione. “Siamo e resteremo uniti. Il prossimo locale sarà a nome mio, come passaggio di testimone”, dice Davide. Ci tiene a sottolinearlo dopo che lo scorso dicembre si era parlato sui giornali di “conflitto generazionale”.
A riguardo, dice: “Io penso che sia fisiologico avere visioni diverse. Ma non per questo ci volteremo le spalle, anzi: ci compensiamo. Mio padre ama arrivare in laboratorio nel cuore della notte e accogliere i primi clienti all’alba. Io attacco alle 8 (perché perdermi momenti di vita familiare?) e vado avanti fino a sera, senza giornate di chiusura e incentivando anche le vendite online. Mio padre invece non ha molta dimestichezza con la tecnologia. Con internet, dico sempre, posso mandare i panettoni anche dall’altra parte del mondo. Ma resto e resterò artigiano”.
E i panettoni li produce anche ora, in piena estate. “Sono tra i prodotti di punta, insieme al semifreddo Montblanc, ai marrons glacés (amati da Carla Fracci, ndr), ai cannoncini, alla torta Sacher e molto altro...”. Gustando pasticcini capita anche di incontrare personaggi famosi. “Per esempio Loredana Lecciso”, cantante, ex compagna di Al Bano, “oppure la conduttrice Filippa Lagerback, che è amica di papà. Sono sicuro che chi è affezionato a noi e ai nostri dolci continuerà a essere cliente”.