LAURA LANA
Cronaca

Parco Nord danneggiato dal nubifragio di luglio. Il Gruppo Prada pianta 300 alberi

I lavori inizieranno a novembre: scelte essenze di 200 specie diverse, che integreranno i filari presenti nell’area verde, a ricomporne la geometria

La presentazione del progetto, da sinistra: Riccardo Gini, Maria Chiara Pastore, Giorgio Vacchiano e Stefano Boeri
La presentazione del progetto, da sinistra: Riccardo Gini, Maria Chiara Pastore, Giorgio Vacchiano e Stefano Boeri

Milano, 4 ottobre 2023 – Il Gruppo Prada insieme al Parco Nord non solo per il programma ForestaMi, ma anche per il ripristino del polmone verde metropolitano, dopo il violento nubifragio di luglio che ha causato danni con oltre 200 alberi caduti, anche centenari.

L’obiettivo

Il Gruppo ha annunciato il suo sostegno in occasione dell’ultimo incontro della Forestami Academy, il programma di formazione triennale lanciato dalla multinazionale e da ForestaMi e nato per promuovere e divulgare i fondamenti scientifici, i principi e i valori della forestazione urbana.

"Abbiamo a cuore il tema del verde e per questo abbiamo supportato con entusiasmo questo progetto. Oggi sentiamo doveroso contribuire in maniera più sostanziale a ripristinare una delle aree verdi più importanti di Milano, città a cui il Gruppo Prada è profondamente legato", ha spiegato Lorenzo Bertelli, head of corporate social responsability. Grazie a questo contributo, saranno acquistate e messe a dimora 300 piante adulte di 20 specie diverse, che andranno a integrare i principali filari, ricomponendo la geometria del parco.

Si prevedono anche interventi di manutenzione, come bagnature, contenimento delle erbe infestanti e potature su aree che coprono oltre 400 ettari sugli 800 totali di Parco Nord.

Le zone coinvolte

In particolare, ci si concentrerà nei pressi della Cascina Centro Parco, la sede e il cuore pulsante dell’ente e del polmone verde, e del lago di Niguarda.

"Anche il Parco è stato duramente colpito dagli eventi catastrofici dell’estate – ha sottolineato il direttore Riccardo Gini – È importante che il lavoro di ricostruzione degli ecosistemi sia sostenuto da multinazionali capaci di dimostrare particolare attenzione e sensibilità ai temi ambientali. Questa collaborazione è un segno tangibile di responsabilità condivisa nel far fronte ai cambiamenti climatici in atto".

L’inizio dei lavori è previsto a novembre con l’obiettivo di riportare in salute questa parte di parco entro Primavera. I danni al patrimonio arboreo e all’ecosistema forestale erano stati ingenti dopo il nubifragio e la tromba d’aria di luglio: oltre i 200 alberi caduti, altri erano stati gravemente danneggiati o ridotti in condizione di non sicurezza ed era stato compromesso il sistema di canalizzazione.

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