Milano, 29 novembre 2024 – Il Salone del Mobile e la città di Milano, l’ecosistema del design alla massima potenza, fatta di intrecci, relazioni, flussi, mobilità, risorse, circolarità e luoghi. E finalmente si riesce a guardarci dentro grazie al primo e capillare lavoro di ricerca e analisi dati svolto dal Dipartimento di Design del Politecnico di Milano. La prima pietra di un percorso che porterà alla nascita di un Osservatorio permanente dedicato al Salone. Un lavoro scientifico, che aprirà anche a “riflessioni per nulla banali sul futuro della città”, ha rimarcato il sindaco Giuseppe Sala, in un videomessaggio, nella giornata di presentazione del report Ecosistema del Design.
Ma che regala già qualche chicca. Ad esempio che a Milano c’è la più alta densità di creativi per chilometro quadrato, e finalmente abbiano un numero, “fra i novanta e i cento”, ha precisato Francesco Zurlo, del Dipartimento di Design. E che, ancora, il capoluogo lombardo dal 2009 al 2023 ha visto crescere del 66% il numero di imprese e professionisti del settore che ha il design come attività primaria: sono 2.275 a oggi. Di queste il 12% sono gestite da giovani, il 13,7% da cittadini stranieri e il 27,2% da donne, un dato veramente incoraggiante poiché superiore alla media europea che si ferma al 24%. Ciò vuol dire che comunque la città resta la meta preferita per il popolo dei creativi.
“I risultati di questa esplorazione restituiscono, una prima fisionomia di un ecosistema vitale”, ha aggiunto Maria Porro, presidente del Salone del Mobile. “La sfida principale, da affrontare con la città, in tutte le sue istanze, è mantenere saldo il potere attrattivo dell’evento, mantenendo alta la qualità dell’offerta e, nello stesso tempo, risolvendo quelle criticità latenti che caratterizzano gli eventi di questa portata”, ha aggiunto. La ricerca raccoglie 37 data holder, 86 fonti, 10 tavoli di lavoro con 130 stakeholder e 530 osservazioni sul campo: 150 studenti delle scuole di Design e Architettura hanno scandagliato la città nella Settimana del design. E poi, grazie ai dati delle utenze di telefonia mobile sono stati mappati arrivi (più 7,5%) e picchi di presenze a Brera/Moscova/Sempione, Tortona e Savona.
Tradotto in cifre. Il Salone 2024 ha prodotto un indotto stimato in 275 milioni di euro, in crescita del 13,7% rispetto al 2023, con 370.824 presenze, di cui il 65,6% dall’estero. Non mancano le criticità sulle quali si dovrà lavorare, come ad esempio l’accoglienza. Il problema che emerge non riguarda la disponibilità di alberghi e Airbnb ma l’aumento dei prezzi che si registra a ridosso dell’evento. Si segnala, anche, l’aumento della disponibilità ricettiva dei territori collegati con efficacia e tempi ragionevoli al capoluogo lombardo. Tutto questo apre alla possibilità di configurare una nuova “mappa“ dell’ospitalità che addirittura potrebbe tener conto anche delle destinazioni extra-regionali, già collegate all’alta velocità e distanti meno di 60 minuti da Milano, come Bologna e Torino.ù
La parola d’ordine, anche per Claudio Feltrin, presidente di FederlegnoArredo, è “mettere a sistema tutte le energie coinvolte”. Perché guai a sedersi “sugli allori e abbandonarsi a un declino grazioso, pensando che la Milano di oggi vada sufficientemente bene così com’è”, ha richiamato il sociologo urbano Charles Landry nella sua lectio di ieri. Ma le volontà sono precise. “Il forte legame con la città di Milano – interviene ancora Feltrin – è una delle caratteristiche che hanno fatto grande il Salone del Mobile nel mondo. E questa capacità di integrare il business fieristico con eventi culturali ha fatto scuola”. Infine, i trasporti: dal report si evince la necessità di potenziare ed estendere la mobilità in sharing, e aumentare la frequenza ed estensione oraria della metropolitana.