RUBEN
Cronaca

Ora bisogna regolamentare gli influencer

L'Influence Economy, mercato degli influencer, cresce in Italia. L'Influence day a Milano ha promosso trasparenza e regole per un settore in espansione. Agcom definirà nuove regole per garantire correttezza e sicurezza.

Ora bisogna regolamentare gli influencer

Razzante*

Influence Economy, mercato che ruota intorno agli influencer, continua a crescere enormemente. In un mondo sempre più interconnesso e digitale, esso

si espande rapidamente e in Italia ha raggiunto un valore di oltre 320 milioni di

euro, coinvolgendo più di 350 mila professionisti, in gran parte giovani.

Proprio nei giorni scorsi a Milano si è svolto l’Influence day, l’appuntamento

dedicato all’Influence Economy, ideato da Flu con il supporto di All Communication per la produzione e l’organizzazione, realtà che fanno capo a Uniting Group.

L’evento, dedicato ad esplorare le dinamiche di questo settore emergente e a promuovere un dibattito costruttivo tra i principali attori coinvolti, ha visto la partecipazione di cento ospiti selezionati tra creator, talent agency, aziende e istituzioni (gli INDA100).

L’obiettivo principale era quello di dar vita ai primi Stati Generali dell’Influence Economy e di redigere un manifesto per guidare il futuro di questo comparto.

Tra i momenti salienti dell’evento la presentazione della ricerca di BVA Doxa e FLU intitolata “Il consumatore e gli influencer: una relazione da approfondire”.

Per garantire che l’influenza degli influencer sia positiva e trasparente, è essenziale stabilire regole chiare e monitorare le attività promozionali.

A tal fine, gli screenshot sviluppati durante l’Influence day saranno messi a disposizione del tavolo tecnico dell’Agcom (Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni), che si riunirà nelle prossime settimane per definire nuove regole per gli influencer e i creatori di contenuti digitali.

Mentre l’Influence Economy continua a crescere, è fondamentale proteggere i consumatori garantendo trasparenza e correttezza nelle attività degli influencer, evitando così i rischi legati a pratiche scorrette e promuovendo un ambiente digitale più sicuro e affidabile.

*Docente di Dirittodell’informazioneall’Università Cattolica