NICOLA PALMA
Cronaca

Omicidio di via Varsavia, l’autopsia su Jhonny Sulejmanovic: tre proiettili mortali. Caccia alla Seat nera

Milano, l’esame sul corpo del 18enne ucciso vicino all’Ortomercato conferma la ricostruzione emersa subito dopo il delitto. Si segue la pista della faida famigliare

Jhonny Sulejmanovic. A destra, rilievi sul luogo dell'omicidio

Jhonny Sulejmanovic. A destra, rilievi sul luogo dell'omicidio

Milano – Tre colpi a segno tra il torace e l'addome. Tre proiettili che hanno colpito zone vitali e lesionato organi interni fino a provocare la morte di Jhonny Sulejmanovic. L’autopsia sul cadavere del 18enne rom bosniaco, che si è svolta nella mattina di venerdì 3 maggio, non ha riservato sorprese rispetto a quanto emerso nelle ore immediatamente successive all’omicidio di via Varsavia: l’esame ha riscontrato la presenza di tre ferite, letali per il giovane aggredito nella notte tra il 25 e il 26 aprile davanti agli ingressi dell'Ortomercato di Milano. Ora il corpo verrà restituito alla famiglia, che negli ultimi giorni ha sostato di fianco all'obitorio di piazzale Gorini, per i funerali.

Le indagini della polizia

Intanto, proseguono le indagini della Squadra mobile per risalire all'identità dei 5 uomini del commando killer. Stando a quanto emerso finora, gli investigatori, coordinati dal pm Pasquale Addesso e guidati dal dirigente Alfonso Iadevaia e dal vice Domenico Balsamo, avrebbero imboccato una strada precisa, che porta a una faida tra famiglie nomadi: il blitz mortale potrebbe essere una risposta a uno sgarro precedente, un regolamento di conti finito nel sangue. I familiari della vittima hanno fornito indicazioni molto precise agli agenti sulla presunta identità degli aggressori.

Il primo incontro alle 2

Le testimonianze e i filmati delle telecamere installate nella zona raccontano che alle 2 del 26 aprile un'auto nera si è fermata in via Varsavia, proprio di fianco al furgone Ducato grigio dove Jhonny dormiva con la moglie coetanea, al quarto mese di gravidanza. Sono scesi due uomini, che hanno intimato al 18enne di seguirli per andare a bere qualcosa insieme e avere un chiarimento su una questione non meglio precisata. Il ragazzo si è rifiutato, anche su risoluto consiglio della compagna, e i due si sono allontanati.

La sparatoria delle 3

Un'ora dopo, una Seat nera, forse la stessa macchina di prima, è piombata in via Varsavia. In cinque, armati di mazze e manganelli telescopici, si sono piazzati sui due lati del Ducato e hanno mandato in frantumi i finestrini. Jhonny e la moglie si sono svegliati di soprassalto: lui è stato prelevato con la forza, lei è stata inseguita e malmenata. Poi uno degli uomini a volto scoperto ha impugnato una pistola e ha sparato tre colpi calibro 7.65, centrando il diciottenne al petto e al fianco sinistro. Il trambusto ha svegliato il resto della famiglia Sulejmanovic, che stava dormendo in due camper parcheggiati nella stessa strada: il primo a uscire è stato il padre di Jhonny, ma i killer hanno esploso altri due colpi in aria a scopo intimidatorio per far indietreggiare l'uomo e scappare sulla Seat in direzione via Tertulliano.

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro