
di Monica Autunno BUSSERO Lascia per motivi di salute un altro storico medico di famiglia, altri 1.500 pazienti "a spasso". Bussero...
di Monica AutunnoBUSSEROLascia per motivi di salute un altro storico medico di famiglia, altri 1.500 pazienti "a spasso". Bussero di nuovo in emergenza camici. Proprio da qui, un anno e mezzo fa circa, partì la crociata dei "pazienti senza più pazienza", che, con il comitato Cittadini per la salute, fu protagonista di un inverno di presidi "del giovedì mattina", con megafono e striscioni, davanti alla casa di comunità di Gorgonzola. Al sindaco Massimo Vadori, in questi giorni, l’onere di cercare una soluzione "tampone" per i pazienti, molti di loro anziani o in difficoltà, rimasti senza dottore. Il suo predecessore e ancora consigliere Curzio Rusnati, che fu volto e voce dei presidi, si prepara a una nuova chiamata alle armi. "Dire che siamo in una situazione di delirio è ormai poco – tuona –. Non si sa più come commentare. E rispetto all’anno passato, quando promuovemmo le manifestazioni, poco e niente è cambiato".
I disagi. "In questi giorni non faccio che raccoglierne. Ai pazienti in cambio del medico è stato fornito un numero di whatsapp, e in caso di necessità bisogna andare a Gorgonzola alla Guardia medica. Tutto bene se uno sta bene: ma una conoscente anziana ha dovuto andarci a tarda sera, e un’altra concittadina, che ha un disabile in famiglia, non riesce a procurarsi le ricette mediche. Io dico che si è perduto ogni contatto con la realtà, con le persone".
Soluzioni cercansi. "Avevamo cinque medici in paese, ora sono rimasti in tre. Stiamo cercando di capire se vi sia la possibilità di una rete, almeno per documenti e ricette. Inutile dire che medici alternativi non ve ne sono, una sostituzione immediata non sembra all’orizzonte".
Una nuova stagione d’agitazione in vista? "Tanti soggetti, anche politici, sono mobilitati per fronteggiare questa situazione. Non escludo che anche i ‘pazienti senza pazienza’ possano decidere per ulteriori iniziative".
Rusnati una delle voci "denuncianti" di un servizio di Report sulle case di comunità, andato in onda l’altra sera: "Altro argomento, stesso filone. Muri. Ma per i pazienti le cose non fanno che peggiorare".
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