Cernusco sul Naviglio (Milano) - Ergastolo. È la richiesta della pm di Milano Maura Ripamonti al termine della requisitoria, nel processo davanti alla Corte d’Assise di Milano a carico di Edoardo Sabbatino e Leonardo La Grassa, 61 e 72 anni, rispettivamente presunto esecutore materiale e mandante del delitto di Donato Carbone, il 63enne ucciso il 16 ottobre 2019 con 11 colpi di pistola all’interno di un box a Cernusco. Stessa richiesta è arrivata dalla pm per un terzo imputato, Giuseppe Del Bravo, 41enne bresciano accusato di concorso in omicidio aggravato, porto abusivo di arma clandestina e ricettazione in concorso. "È stato l’errore più grave della mia vita. Ho distrutto una famiglia e la mia vita, e ne pagherò le conseguenze", aveva detto durante il suo interrogatorio in aula la scorsa udienza Edoardo Sabbatino. Stando all’indagine dei carabinieri e del pm Maura Ripamonti, il delitto sarebbe avvenuto per un regolamento di conti nell’ambito di un giro di usura. Era il 16 ottobre 2019 quando Sabbatino avrebbe seguito la vittima, a bordo di un’auto rubata, nella discesa verso il suo box a Cernusco. Avrebbe quindi sparato i primi tre colpi, ma la pistola si è inceppata, quindi ne ha sparati altri 8 con quella di scorta. Subito dopo, insieme a Del Bravo, l’incontro con La Grassa in un bar di Cologno per consegnargli le armi. Si torna in aula il 15 giugno per le parti civili e la difesa.
Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro