Omar Bassi, il 23enne morto “dopo le botte prese in discoteca”: gli amici organizzano una raccolta fondi per la famiglia

A lanciarla un amico del ragazzo bollatese, Emanuel Medici. “Per me era come un fratello, eravamo cresciuti insieme. Vogliamo giustizia e verità per lui e per i suoi poveri genitori”

Omar Bassi, 23 anni, ritratto in un momento felice (foto tratta dal suo profilo Facebook)

Omar Bassi, 23 anni, ritratto in un momento felice (foto tratta dal suo profilo Facebook)

Bollate (Milano), 8 agosto 2024 – Alla notizia della morte del loro amico è subito scattata una gara di solidarietà. Amici e conoscenti di Omar Bassi, il 23enne venuto a mancare la mattina del 5 agosto mentre si trovava coi genitori in vacanza in Calabria – la famiglia si è ora rivolta alla Procura di Busto Arsizio perché indaghi su un possibile nesso di causalità fra il malore fatale e i pugni che il ragazzo, a detta della famiglia e secondo quanto riportato nella denuncia, avrebbe preso dagli uomini della sicurezza della discoteca di Origgio 15 giorni prima durante una festa – hanno organizzato una raccolta fondi sulla piattaforma “Gofundme” che ha già raggiunto in pochi giorni la cifra di tremila euro, certamente destinata ancora a crescere nei giorni a venire. A organizzarla, un amico del giovane, Emanuel Medici. “Un ragazzo di 23 anni è stato picchiato brutalmente fuori da una discoteca da più di cinque buttafuori _ scrive Emanuel su “Gofundme” –. senza motivo e in modo continuativo”. Omar era come un fratello per Emanuel. “Siamo cresciuti insieme! Vi chiedo di donare quanto vi sentite se avete un cuore per i suoi poveri genitori e le persone care a lui giustizia per Omy! Vi prego di fare un piccolo gesto. Grazie…”. 

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"Un ragazzo con tanta voglia di vivere”

Fra le prime reazioni di choc e commozione, quella di un altro caro amico: “Una notizia sconcertante – scrive Mario Quagliana –. Omar era un bel ragazzo con le sue passioni e tanta voglia di vivere Il dolore di questa mancanza ci lascia tutti senza fiato”.

Un’inchiesta della Procura di Busto Arsizio dovrà ora fare chiarezza su quanto è accaduto quella sera in discoteca e sulle eventuali responsabilità dei medici dell’ospedale di Garbagnate. Secondo quanto denunciato dai genitori, Omar e il fratello sarebbero rimasti coinvolti in una rissa con i buttafuori della discoteca. Volano pugni, che raggiungono Omar alla testa.

"Mio cugino è stato massacrato...”

È la cugina Michelle a descrivere quel che succede nel locale: “Omar viene massacrato da cinque buttafuori”. Viene prima portato al Sacco di Milano, ma decide di tornarsene a casa per l’attesa troppo lunga in pronto soccorso. Due giorni dopo, ancora dolorante, si rivolge all’ospedale di Garbagnate Milanese. I medici, dalle prime informazioni, gli praticano una Tac, invitandolo a tornare nel caso la situazione fosse peggiorata. Omar e la famiglia, rassicurati, decidono di partire per le vacanze in Calabria. Il 5 agosto il tragico, inaspettato, epilogo. Il ragazzo si sta facendo la doccia quando è colpito da una fitta improvvisa alla testa. Cade a terra. Poi il volo in elicottero fino all’ospedale di Reggio Calabria dove i medici fanno l’impossibile per salvarlo. Gli fanno una Tac. Ma è tutto inutile. Omar non ce la fa. “Decesso per morte cerebrale”, verrà riportato nella cartella clinica. Ora la famiglia ha sete di giustizia: “Vogliamo capire se ci sono state negligenze, se nostro figlio poteva essere salvato”.