“Il Dolce Beach resterà chiuso fino a prossima comunicazione”. È un messaggio laconico quello della discoteca di Origgio, in provincia di Varese, luogo dove la sera del 20 luglio sarebbe avvenuto un pestaggio da parte dei buttafuori ai danni di Omar Bassi, il ragazzo di 23 anni deceduto il 5 agosto mentre era in vacanza a Reggio Calabria per un’emorragia cerebrale (così recita la cartella clinica).
La famiglia ha denunciato diversi membri del personale di sicurezza che, secondo alcuni testimoni, avrebbero picchiato in gruppo il giovane Omar, intervenuto per difendere il fratello minore, Thomas, di 19 anni. “Vogliamo capire cos’è successo a nostro figlio – hanno detti i suoi familiari – e se quei pugni che ha preso in discoteca sono stati la causa della sua morte”.
Sui social media della discoteca, diverse persone hanno scritto messaggi di cordoglio e, soprattutto, di rabbia. “Giustizia per Omar Bassi”, scrive un utente. “I vostri buttafuori hanno massacrato, in massa, Omar Bassi! Preparatevi al giudizio e ad andare un bel po’ di tempo al fresco” gli fa eco un altro. Dopo che molti hanno lamentato il fatto che il locale continuasse a restare aperto nonostante la morte del giovane, è arrivato l’annuncio della chiusura.