Milano, 19 dicembre 2023 – È ancora scontro sulla pista da bob dell’Olimpiade 2026 a Milano e a Cortina: l’ultima puntata di una storia che è destinata a continuare ancora è una lettera scritta da una parte del Senato destinata direttamente al Comitato Olimpico Internazionale (Cio). Luana Zanella e Francesco Silvestri, Giuseppe De Cristofaro e Enrico Patuanelli, capigruppo di Alleanza Verdi Sinistra e Movimento 5 Stelle alla Camera e al Senato, hanno presentato una lettera al presidente del Cio, Thomas Bach, e alla presidente della Commissione di Coordinamento per i XXV Giochi Olimpici Milano-Cortina 2026, Kristin Kloster Aasen, nella quale chiedono di intervenire nella scelta del luogo per la pista da bob. I firmatari chiedono di “indicare una sede già esistente fuori dall'Italia, secondo i criteri di sostenibilità assunti dall'Agenda Olimpica 2020, per lo svolgimento delle gare di bob, vista la ristrettezza dei tempi e l'assenza di alternative”.
Luana Zanella, prima firmataria della lettera e attualmente presidente del gruppo Alleanza Verdi Sinistra, ha detto di confidare in un intervento autorevole da parte del Comitato, al quale si chiede di ricorrere anche al commissariamento del comitato organizzatore di Milano-Cortina. “La figuraccia dell’Italia è conclamata e la dobbiamo allo scontro interno al governo Meloni, in cui Salvini vuole Cortina, Tajani tifa per invece per Cesana Torinese”, ma questo, ha commentato Zanella, non è un gioco.
“È in ballo il futuro dei territori, dei soldi pubblici e la reputazione del nostro Paese, che a noi sta a cuore” – ha continuato Zanella – C'è chi propone di recuperare in extremis la ristrutturazione della pista di Cesana utilizzata per Torino 2006, costata 110 milioni di euro e abbandonata dopo pochi anni per costi eccessivi e per mancanza di utenza sportive. Poi c’è chi, come il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, vuole tornare all'ipotesi Cortina con un nuovo progetto ridimensionato, ancora in fase di studio, sul quale si vorrebbe chiedere al CIO una deroga sui tempi di ultimazione dell'opera”.
La pista di bob
Nelle puntate precedenti è stata la pista di bob ad essere al centro delle polemiche: in vista delle Olimpiadi 2026 infatti, la pista di bob sarebbe dovuta essere a Cortina, che già possiede un impianto di questo tipo. Ma l’impianto è in disuso da più di tredici anni e già questo era diventato un problema: tanti consideravano le spese di rifacimento troppo onerose. Poi l’attesa e l’aumento dei prezzi delle materie prime hanno diminuito il tempo disponibile e reso il costo complessivo ancora più alto, tanto che, se la cifra iniziale presentata dalla Regione Veneto era di 85 milioni di euro, nel corso del tempo è diventata di 120 milioni, allontanando i possibili costruttori contattati dalla Fondazione olimpica.
Così il problema è rimasto: negli ultimi mesi altre città fuori dai confini italiani si sono proposte come possibili candidate ad ospitare le gare della disciplina del bob come Innsbruck in Austria e Sankt Moritz in Svizzera. Le ultime parole sono state di Salvini: “La pista di bob, rispettando costi e tempi, deve essere a Cortina”: ma oggi, martedì 19 dicembre, Alleanza Verdi e Sinistra e Movimento 5 stelle si sono opposti con la loro lettera, affidando il compito al Comitato olimpico internazionale.