
La barca a vela di Filosi
Olbia - Navigava con la moglie a mezzo miglio a nord da Portisco, avamposto della Costa Smeralda, nella baia di Cugnana, a bordo di Sea Fever II, un 13 metri a vela, quando, per cause e dinamiche ancora da ricostruire, la barca è entrata in rotta di collisione con un motoscafo poco più grande, un semicabinato da 15 metri su cui viaggiavano quattro persone, ha perso l'equilibrio ed è finito in mare. Quell'urto e la conseguente caduta gli sono stati fatali. Alberto Filosi, milanese, 69 anni, è morto sul colpo nel nord Sardegna, ad un passo dalle spiagge dei Vip che stanno per popolarsi per l'estate 2021. L'uomo potrebbe aver battuto la testa ed essere finito in acqua già privo di sensi o potrebbe essere stato colpito dalle eliche del natante e straziato quando era ancora vivo. Sono solo due delle piste su cui si lavora anche in base alle testimonianze raccolte dalla guardia costiera di Porto Cervo, che esegue le indagini coordinate dalla Capitaneria di porto di Olbia e in collaborazione con la guardia di finanza e carabinieri.
Sulle cause del decesso potranno essere utili gli accertamenti medico legali che saranno eseguiti nell'Istituto di patologia forense dell'Università di Sassari, dove il cadavere di Alberto Filosi è arrivato nel pomeriggio di ieri dopo essere stato recuperato in acqua dai sommozzatori della guardia costiera, che poi hanno periziato in immersione Argo: il motoscafo, immediatamente messo sotto sequestro, è stato scortato dalla guardia di finanza sino alla Marina di Portisco, mentre Sea Fever II è stato trasportato sino a un cantiere nautico di Porto Cervo. Le quattro persone che viaggiavano sul semicabinato e la moglie della vittima stanno bene e non hanno riportato lesioni. La donna, sotto choc, è stata dapprima accudita da alcune persone che si trovavano a bordo di altre imbarcazioni presenti nei paraggi e poi accompagnata all'ospedale di Olbia per accertamenti e per cercare di farla riprendere da quel trauma che si è consumato in pochi istanti. Sebbene gli investigatori mantengano il massimo riserbo e adottino la massima cautela, senza sbilanciarsi in ipotesi non ancora totalmente riscontrabili, sarebbe stato il motoscafo a centrare la barca timonata da Filosi. Resta da stabilire se lo scontro sia stato causato da imprudenza, da imperizia, da una distrazione o da un guasto tecnico.