MASSIMILIANO MINGOIA
Cronaca

Addio a Nino Benvenuti, quel match a San Siro contro il nemico Mazzinghi davanti a 40mila fan

L’evento del 18 giugno 1965 alimentò la rivalità tra i due per oltre 50 anni. Alla fine il triestino – che sferrò il colpo decisivo al sesto round – e il toscano fecero la pace. “Ora si rivedranno lassù”

Uno scambio di colpi tra Mazzinghi (a sinistra) e Benvenuti (a destra) allo stadio di San Siro il 18 giugno ’65

Uno scambio di colpi tra Mazzinghi (a sinistra) e Benvenuti (a destra) allo stadio di San Siro il 18 giugno ’65

Milano – La notizia arriva come un montante in piena faccia: Sergio Benvenuti è morto ieri all’età di 87 anni, dopo una lunga malattia. Il campione mondiale e olimpico di boxe ha legato la sua leggenda anche a Milano. La memoria corre al 18 giugno 1965 – quasi 60 anni fa –, quando un emergente Benvenuti sfidò il campione del mondo dei superwelter Sandro Mazzinghi in uno scenario da sogno per qualunque appassionato di boxe: lo stadio di San Siro.

In 40mila accorsero al Meazza per assistere a una sfida che si annunciava senza esclusione di colpi, e non solo in senso figurato. Sugli spalti, tanti vip, da Marcello Mastroianni e Delia Scala a Renato Rascel e Maurizio Arena. L’incasso superò i 100 milioni di lire, l’entità delle “borse” rispecchiava l’importanza dell’evento: 22 milioni per Mazzinghi, 15 per Benvenuti. I due pugili non si sopportavano e quel match contribuì ad enfatizzare la loro rivalità.

Il motivo? Le cronache del tempo raccontano che, dopo cinque riprese quasi di studio, con lo sfidante Benvenuti molto cauto, alla sesta quest’ultimo prese l’iniziativa decisiva e sferrò un colpo che valse l’incontro: un magistrale montante destro di Benvenuti mise al tappeto Mazzinghi che rimase a terra per il conto totale. Risultato finale: match e titolo mondiale allo sfidante. Il detronizzato campione sostenne in seguito che il conteggio era stato troppo veloce e che lui poteva continuare.

Il contratto dell’evento di San Siro prevedeva una rivincita obbligatoria, che però non si svolse più a Milano ma al Palazzo dello Sport di Roma, il 17 dicembre 1965. Il risultato fu lo stesso del match milanese, ma senza ko. Benvenuti prevalse ai punti, ma all’unanimità. Non senza attimi di incertezza. Sì, perché il verdetto tardava ad arrivare. Mazzinghi lo attendeva con il volto tumefatto. Benvenuti era stato costretto a usare una bomboletta ad ossigeno per riprendersi dallo sforzo durato 15 round.

Alla fine il punteggio in favore del campione del mondo non lasciò adito a dubbi: l’arbitro Aniello vide vincitore Benvenuti per due punti; il giudice Brambilla soltanto per uno mentre il giudice Ferrara per quattro. Sul momento, Mazzinghi si congratulò con il vincitore, mentre i suoi tifosi protestavano con un lancio di verdura sul ring. Il toscano, però, dopo cambiò idea e diede vita a una polemica che si è trascinata per lungo tempo, sui libri autobiografici e sulla carta stampata.

Benvenuti contro Mazzinghi e viceversa. Un po’ come Coppi contro Bartali, Rivera contro Mazzola, Prost contro Senna. Ma, sì sa, spesso le rivalità più accese si concludono con una pace che sembra quasi inevitabile, perché i due nemici hanno vissuto la loro fama anche grazie alla contrapposizione con l’avversario di sempre. È accaduto così anche per Benvenuti e Mazzinghi.

Nel novembre del 2014 il primo lanciò un segnale distensivo rivolto al secondo: “Prendiamo a pugni il passato, è tempo di fare la pace”. L’ex pugile pisano, però, in quel momento non accettò la mano tesa del rivale. Quattro anni dopo, le parti si ribaltarono. Quando Benvenuti compì 80 anni, infatti, Mazzinghi gli mandò gli auguri tramite Facebook – ogni tanto i social fanno anche qualche opera di bene – e, quando il triestino, pochi giorni dopo, finì ricoverato in ospedale per un male, ricevette la telefonata dell’ormai ex arcinemico: “Quando ho saputo del malore mi è dispiaciuto tantissimo e ho sentito il dovere di chiamarlo”. In fondo, il loro destino era profondamente legato, così come le loro imprese e lo stadio di San Siro. Il 26 maggio 1968, infatti, davanti a 60 mila spettatori, Mazzinghi si riprese la corona contro il coreano KiSoo Kim, che aveva battuto proprio Benvenuti.

Mazzinghi è morto il 22 agosto 2020. Benvenuti ci ha lasciati ieri. Ora il toscano e il triestino continueranno a fare a pugni e poi a far scoppiare la pace da lassù. Lo sport milanese non li dimenticherà.