È stato condannato a 8 anni di carcere Francesco Maida, presunto affiliato al clan della ‘ndrangheta capeggiato dallo storico boss Lino Greco di San Mauro Marchesato, nel Crotonese. Maida venne arrestato lo scorso luglio in un’inchiesta milanese da cui era emerso che la mafia calabrese era riuscita pure a mettere le mani sugli aiuti economici stanziati in seguito alla pandemia da Covid: 60 mila euro a fondo perduto incassati illecitamente e altri 250 mila, che rientravano nei prestiti agevolati previsti dal fondo per piccole medie imprese, richiesti ma bloccati. La sentenza, a seguito dell’inchiesta del pm Bruna Albertini, condotta dal Nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza, è stata emessa con rito abbreviato dal gup Domenico Santoro, che ha anche condannato a pene tra i 5 e i 7 anni due "sodali" di Maida.
Al centro delle indagini l’accusa di associazione per delinquere finalizzata alla frode fiscale (aggravata dall’aver agevolato il clan mafioso e dalla disponibilità di armi) oltre ad autoriciclaggio, intestazione fittizia di beni e bancarotta.