MARIANNA VAZZANA
Cronaca

Via Gluck, raccolte 1.500 firme per salvare il Museo del manifesto cinematografico

Entro 40 giorni, il gestore dovrà lasciare l'edificio

Giampietro Lessio

Milano,12 gennaio 2017 - «Salviamo il Museo del manifesto cinematografico di via Gluck». E' l’obiettivo della petizione lanciata su Change.org che in pochi giorni ha raggiunto quasi 1.500 sostenitori. L’ultima spiaggia per evitare che un gioiello del quartiere Greco aperto nel 2013 e che raccoglie oltre 150mila tra manifesti, locandine e fotobuste che raccontano la storia del cinema si perda per sempre, una battaglia che unisce i promotori del museo e realtà territoriali tra cui l’associazione Amici della Martesana-Greco, Atelier Gluck e 4 Tunnel. Il Giorno aveva già raccolto l’appello dei cittadini il 13 novembre. Ma il museo è ancora in cerca di casa e il tempo stringe. Da qui, l’idea della petizione. «La proprietà dell’immobile di via Gluck 45 che ospita il Museo del Manifesto Cinematografico (realtà unica in Italia) ha comunicato la sua intenzione di partire a febbraio con i lavori di trasformazione dell’edificio», si legge. Oltre ai manifesti, il museo custodisce bozzetti originali come quello della Medea di Pasolini e oltre 60mila foto dedicate al cinema, con attori, set, registi di film italiani e internazionali. 

«Tutto questo patrimonio tra 40 giorni dovrà sparire e sarà l’ennesimo caso di poca attenzione verso la cultura in Italia. L’Associazione Amici della Martesana con altre associazioni della zona tra cui Atelier Gluck, che porta avanti il progetto del Museo, ha già chiesto di avere in assegnazione una struttura (da anniin stato di abbandono) a cento metri dall’attuale sede del museo impegnandosi a redigere a sue spese un progetto di ristrutturazione in accordo con gli uffici comunali e a trovare da solo >i soldi  per le opere». Il luogo individuato è la palazzina che ospitava gli uffici dell’ex mercato del pesce di via Sammartini, di proprietà comunale: sui due piani, circa 400 metri, troverebbe posto il museo affiancato da attività socio-culturali. Per rimetterla in sesto le associazioni hanno in mente di attivare una raccolta fondi e chiedere aiuto a sponsor e fondazioni. «Con questa petizione si vuole sollecitare l’intervento del Comune affinché questo patrimonio culturale non venga disperso e sia  tutelata una delle poche risorse culturali presenti in una zona problematica come stazione Centrale».

I cittadini si rivolgono agli assessori Filippo Del Corno (Cultura), Pierfrancesco Majorino (Politiche sociali) e al presidente del Municipio 2 Samuele Piscina. L’assessore alla Cultura Filippo del Corno risponde che «ho già dato la mia disponibilità a incontrare queste associazioni, mettiamoci attorno a un tavolo per cercare di capire se la loro idea è percorribile. Mi risulta che il complesso sia attualmente in carico alle Politiche sociali, facciamo insieme un ragionamento».