Tentato suicidio in cella durante la Prima a San Vittore: morto detenuto egiziano

L’uomo è stato trovato impiccato mentre era in corso la proiezione del Don Carlo, successivamente interrotta. La riflessione del ministro Nordio: “Davanti a questi drammi non possiamo che interrogarci sulla nostra sconfitta”

Milano, 8 dicembre 2023 – È morto in ospedale l’egiziano di 46 anni che ieri sera ha tentato il suicidio nel carcere di San Vittore, mentre era in corso la proiezione della Prima della Scala. L’uomo, secondo la ricostruzione degli agenti della polizia penitenziaria, accorsi in suo soccorso insieme agli operatori dell’Areu e al direttore del penitenziario Giacinto Siciliano, si sarebbe impiccato all’interno della sua cella al quinto raggio della struttura di detenzione milanese.

Una cella nel quinto raggio di San Vittore (Fasani)
Una cella nel quinto raggio di San Vittore (Fasani)

La reazione del ministro

La notizia della morte dello straniero è stata commentata dal ministro della Giustizia Carlo Nordio. “Con profondo dolore ho appreso della morte in ospedale dell'uomo che ieri, nella casa circondariale di San Vittore, a Milano, ha tentato il suicidio – ha dichiarato l’esponente del governo Meloni – Ai suoi familiari, agli operatori dell'istituto, che subito hanno provato a salvarlo, e all'intera comunità dell'Amministrazione penitenziaria giunga il mio commosso pensiero e la mia vicinanza. Purtroppo, anche il 2023 è stato un anno drammatico per i suicidi in carcere, ad oggi 61. Dietro ogni numero, c'è il dramma di una persona e c'è la sconfitta dello Stato, per non essere riusciti ad evitarlo. L'uomo era appena entrato in istituto, il momento più difficile insieme a quello del ritorno in libertà".

Il problema sovraffollamento

Dietro al tragico episodio c’è una situazione delle condizioni carcerarie che è tornata a farsi difficile. "A San Vittore, come ahimè in molti altri istituti, il sovraffollamento è tornato a livelli preoccupanti – spiega Nordio – rendendo molto più difficile il compito di quanti ogni giorno lavorano per garantire - insieme alla sicurezza della società - una pena volta alla rieducazione, come vuole la Costituzione. Ieri a Milano, il mondo del carcere ha mostrato due volti opposti: inizialmente quello dell'apertura all'esterno, con la visione della Prima del Teatro alla Scala - una splendida iniziativa a cui ho voluto mandare un messaggio di plauso; poi il dramma del suicidio”.

Al ministero della Giustizia, è la chiosa dell’ex magistrato, “stiamo lavorando in più direzioni per cercare di migliorare le condizioni di vita e di lavoro per l'intera comunità del carcere, ma davanti ai drammi dei suicidi non possiamo che interrogarci sulla nostra sconfitta”. 

La proiezione della Prima a San Vittore era stata sospesa, per decisione del direttore, dopo che è stata resa nota la notizia dell’estremo gesto del detenuto.