BARBARA CALDEROLA
Cronaca

Adda, la triste conta dei morti e l’appello dei sindaci: “Il fiume è pericoloso, basta bagni”

Troppi tuffi nonostante il divieto di balneazione, la morte del 16enne Abdel a Trezzo riapre il dibattito: “Cartelli e controlli ci sono, manca la responsabilità”

Carabinieri controllano le rive dell'Adda

Carabinieri controllano le rive dell'Adda

Trezzo sull’Adda (Milano) – Il pomeriggio di festa che finisce in tragedia, un copione visto troppe volte sull’Adda. E i sindaci non sanno più come fare per scongiurare il pericolo.

"I controlli non bastano, serve responsabilità”, dice Diego Torri, primo cittadino di Trezzo sotto choc per la morte di Abdel Wahab Elsarag, lo studente 16enne di Cornate che giovedì si è tuffato nel fiume senza più riemergere. “Non si può accettare una fine così”, aggiunge, la voce rotta dall’emozione. Da anni le amministrazioni rivierasche hanno imposto il divieto di balneazione lungo l’intera stecca fluviale, le sponde sono disseminate di cartelli multilingue, ma non basta. Con la colonnina di mercurio schizzata verso l’alto, la prevenzione diventa emergenza. L’obiettivo è scongiurare bagni e prodezze che possono costare la vita.

"Non è un’esagerazione”. Una piaga che ogni anno affligge il territorio. “Con queste temperature le nostre rive purtroppo sono affollate – aggiunge Fabio Colombo, sindaco di Cassano – sembra di essere in spiaggia in barba a ogni prescrizione”. Ordinanze in vigore lungo tutto l’alveo vietano l’ingresso in acqua, ma l’area è da bollino nero quando l’afa non molla. In agguato ci sono i mulinelli nascosti sotto una superficie placida all’apparenza, ma pronta a trasformarsi in trappola che non perdona. Una ventina gli annegati negli ultimi anni, quasi tutti extracomunitari, nel tratto fra le due province, Milano e Brianza. “Nonostante il divieto assoluto di balneazione il pericolo è concreto – sottolineano gli amministratori -. Anche i carabinieri presidiano, ma non possiamo affidarci solo alle forze dell’ordine. Per questo chiediamo a tutti di non fare colpi di testa che possono costare cari”. Da tempo i Comuni combattono leggerezze che “troppe volte sono finite in dramma”. Un bilancio che nessuno vuole più stilare da queste parti.

“Mercoledì ero impegnato in un sopralluogo sull’alzaia con la Provincia nel punto in cui c’è stata la frana l’anno scorso – racconta Andrea Panzeri, primo cittadino di Cornate – è arrivata una comitiva di studenti in vacanza decisa a tuffarsi. Abbiamo fatto di tutto per dissuaderli. Ma non è facile neppure davanti all’evidenza. A loro sembra tutto un’esagerazione”. Ma il bollettino dei morti che s’allunga ogni estate è una crudele realtà. Abdel Wahab Elsarag avrà 16 anni per sempre “e questo non è giusto”, scandisce Torri. E un altro fine settimana è alle porte. “Non possiamo vivere incrociando le dita”.