
La banchina della stazione Greco Pirelli con l’area di cantiere transennata e off limits ai non autorizzati (Foto Canella)
Milano – Princess Dian Balog non è caduta sul binario 2 della stazione di Greco Pirelli. La ricostruzione della prima ora della tragedia del 25 aprile va parzialmente corretta, alla luce delle immagini registrate dalle telecamere e passate al setaccio nei giorni successivi. Fotogrammi non nitidissimi ma sufficienti a tratteggiare una dinamica alternativa: la diciassettenne filippina si è chinata sulla banchina per disincastrare il monopattino con il quale aveva percorso più volte la strettissima lingua d’asfalto lasciata libera da un’area di cantiere (off limits per il personale non autorizzato) e che a un certo punto le sarebbe scappato di mano finendo sulle rotaie; con ogni probabilità, non si è accorta (o si è resa conto del pericolo solo negli ultimi istanti) che in quel momento stava arrivando il treno S11 del Passante partito da Chiasso e diretto a Porta Garibaldi.
La tragedia alla stazione di Greco
L’adolescente è stata colpita alla testa e sbalzata all’indietro, finendo nella posizione in cui poi l’ha trovata il cugino; il monopattino è stato invece recuperato, danneggiato, sotto la terza carrozza. Soccorsa in codice rosso, la ragazza è deceduta per un gravissimo trauma cranico. Stando a quanto emerso finora dagli accertamenti investigativi degli agenti della Polfer, coordinati dalla pm Letizia Mocciaro e guidati dal dirigente Nunzio Trabace, Princess, che non aveva le cuffiette con la musica sparata nelle orecchie, sarebbe stata distratta da un altro convoglio in arrivo negli stessi secondi nello scalo ferroviario, però nella direzione opposta; di conseguenza potrebbe aver pensato che il rumore fosse generato solo dal regionale che aveva notato e non pure dall’altro che stava avanzando fuori dalla sua visuale, vicinissimo alla banchina su cui lei stessa si trovava. “Ho notato in lontananza una sagoma che cercava di risalire”, ha messo a verbale il macchinista circa un’ora dopo l’investimento. In realtà, secondo la ricostruzione effettuata dopo l’analisi dei filmati, Princess non è mai scesa ma ha tentato di riprendere la tavoletta elettrica restando sulla banchina. Quello sporgersi in avanti le è stato fatale. Una vita spezzata in un istante.
Il sogno di diventare pasticciera: “Una ragazza d’oro”
Nata nelle Filippine, viveva a Milano da 10 anni e sognava di diventare una pasticciera. Frequentava la scuola professionale Galdus nella sede di via Pompeo Leoni e si stava preparando per prendere la qualifica triennale a giugno, indirizzo Panificazione e pasticceria. “Una ragazza d’oro – l’ha descritta E., una cugina –, aiutava la madre in casa (il papà è scomparso da qualche anno) e accudiva anche la sorellina più piccola. Non si tirava mai indietro se un amico le chiedeva aiuto”. Il dolore ora è straziante “ma suo spirito – ha scritto l’amica Dana – continuerà a ispirare gesti di gentilezza e a infondere coraggio”.