MASSIMILIANO MINGOIA
Cronaca

Letizia Moratti sindaco di Milano? Forza Italia ci prova

L’azzurro Sorte propone l’ex sindaca nella rosa dei papabili di centrodestra. La Russa intanto frena su Lupi. E il centronistra?

Letizia Moratti

Letizia Moratti ministro dell’istruzione dal 2001 al 2006 e sindaco di Milano dal 2006 al 2011

Milano, 13 novembre 2024 – A volte ritornano. Forza Italia inserisce il nome di Letizia Moratti nella rosa del papabile candidato sindaco in vista delle elezioni comunali del 2027. Mancano ancora due anni e mezzo alla sfida per Palazzo Marino, ma il centrodestra prova a lanciare qualche segnale di vita con largo anticipo, per evitare di indicare il nome del suo frontman o frontwoman troppo a ridosso del voto, come accaduto nelle due ultime tornate elettorali comunali.

A lanciare il sasso nello stagno sovranista-moderato è stato il vicepresidente del Senato e cofondatore di Fratelli d’Italia Ignazio La Russa, il quale, ospite domenica a un evento di Noi Moderati, si è rivolto così al padrone di casa Maurizio Lupi parlando delle future Comunali: “Caro Lupi, tu che sei milanese, hai una responsabilità anche in quel campo. Ne parleremo con calma”. Parole da alcuni osservatori hanno interpretato come un invito al leader del partito centristra a fare un passo avanti in vista della sfida per Palazzo Marino.

La frenata

Ma ieri è stato lo stesso La Russa a frenare: “Sui giornali ho letto che ho indicato il futuro sindaco di Milano. Io non potrei e non vorrei essere quello che indica, non è nemmeno del mio partito, ho espresso grande stima per Lupi ma so benissimo che ne discuteremo tutti insieme per avere il nome più opportuno”. Insomma, più che un passo avanti, una retromarcia. Si riparte dalla casella di partenza.

Punti a vantaggio di Lupi: milanese di Baggio, grande esperienza politica, ex assessore “intelligente“ all’Urbanistica della prima Giunta Albertini, quella che ha cambiato il volto di Milano. Controindicazioni: Lupi è il leader del partito più piccolo della coalizione di centrodestra, Noi Moderati, vaso di cocchio in mezzo a FdI, Lega e FI.

Il segretario regionale di FI Alessandro Sorte, non a caso, ieri dalle pagine del Giornale ha rilanciato subito proponendo il nome della Moratti, sindaco di Milano dal 2006 al 2011, già presidente della Rai, ministro dell’Istruzione, vicepresidente e assessore lombarda alla Sanità, attualmente eurodeputata azzurra.

Il ko

Qualcuno, nel centrodestra, a microfoni spenti, fa notare che la Moratti nel 2027, l’anno delle elezioni, avrà 78 anni. Tanti, forse troppi per pensare di assumersi un compito così gravoso come quello di fare il sindaco del capoluogo lombardo. Non solo. C’è chi non ha dimenticato la rovinosa sconfitta dell’allora prima cittadino contro Giuliano Pisapia alle Comunali del 2011.

L’impressione è che bisognerà aspettare ancora prima di entrare nel vivo del totosindaco del centrodestra. Tra le righe lo fa capire anche il governatore lombardo e lumbard Attilio Fontana: “Moratti candidata sindaco? L’importante è che il centrodestra inizi a fare delle proposte e a confrontarsi in modo da arrivare il prima possibile a individuare chi sarà il candidato sindaco.

Questo è il modo migliore per vincere le elezioni a Milano”. Finora, in ogni caso, non si sono pronunciati gli “azionisti di maggioranza“ della coalizione, cioè la presidente di FdI nonché premier Giorgia Meloni e i vicepremier e ministri Matteo Salvini, segretario leghista, e Antonio Tajani, guida forzista. L’ultima parola sul candidato o sulla candidata sindaco del centrodestra nella metropoli della Madonnina spetterà a loro.

Centrosinistra

Sul fronte progressista, intanto, la situazione è tornata tranquilla dopo la tensione tra il sindaco Giuseppe Sala e il capogruppo del Pd in Regione Pierfrancesco Majorino, tensione legata al nome del papabile candidato sindaco del centrosinistra Mario Calabresi, ex direttore di Repubblica e Stampa, ora responsabile della società di podcast Chora Media. “Il candidato sindaco per Palazzo Marino? Ne parleremo più avanti rispetto a quello che faremo dal punto dei nomi”, prende tempo Majorino, che vuole essere della partita, con o senza primarie di coalizione. Intanto l’eurodeputato ed ex assessore comunale Pierfrancesco Maran commenta: “Io candidato sindaco? A Bruxelles sto facendo un’esperienza molto importante, poi con Milano non è mai un addio, vedremo cosa succede. Lupi? Sarebbe un avversario valido”.