ANNA GIORGI
Cronaca

Molestata a Capodanno. I pm: violenza collettiva: "Non è un caso isolato"

Dopo la denuncia della 20enne accerchiata con cinque amici in piazza Duomo. Il "taharrush gamea" (come tre anni fa): aggressioni islamiche contro le donne. .

Laura Barbier, la ragazza belga che ha denunciato di essere stata vittima di molestie

Laura Barbier, la ragazza belga che ha denunciato di essere stata vittima di molestie

La ventenne di Liegi, vittima con altri cinque amici, di una aggressione fisica e sessuale la notte di Capodanno in piazza Duomo a Milano, ha deciso di metterci la faccia per rafforzare il significato della sua denuncia che verrà formalizzata stamattina davanti agli agenti della squadra mobile di Milano, in trasferta a Liegi. La giovane si chiama Laura Barbier e la notte del 31 festeggiava sulla piazza, in un punto preciso della Galleria, che lei è stata in grado di indicare, avrebbe subito la violenza per la quale dice: "Mi sono sentita morire".

La procuratrice aggiunta Letizia Mannella e la pm Alessia Menegazzo, che hanno ritenuto la storia raccontata dalla Barbier credibile fin da subito, dopo l’esito dei primi accertamenti condotti sulle telecamere di sorveglianza, sono convinte che si tratti di episodi con molte analogia a quelli che si sono consumati, negli stessi luoghi, tre anni fa. La Procura parla, anche stavolta, del fenomeno che, in lingua araba, chiamano "taharrush gamea", cioè "molestie collettive" in segno di disprezzo per le donne. Spiegano ancora che la vittima, dopo l’accaduto, ha chiesto assistenza psicologica all’ospedale universitario di Liegi. Non solo, per la Procura, sempre stando ai primi accertamenti, ci sarebbero altre persone aggredite, con le stesse modalità. Oggi gli investigatori della Squadra Mobile si recheranno in Belgio per raccogliere informazioni più esatte possibili.

Intanto, ieri sera, la Barbier alla trasmissione "Diritto e Rovescio" ha raccontato bene quella notte. "Sentivo che stava per succedere qualcosa di grave – ha detto la Barbier –. Mi sono sentita veramente sporcata, tutto esulava dalla mia volontà".

E ancora: "Non abbiamo sporto denuncia in Italia direttamente perché sul momento non ci rendevamo conto della gravità dei fatti. Visto che avevamo il volo di ritorno abbiamo avuto solo un giorno per renderci conto di tutto. Eravamo sotto shock e abbiamo passato il 1 gennaio a parlarne tra di noi per metabolizzare, non ci è proprio venuto in mente. Sono io che ho deciso di parlarne, i miei amici mi seguono da dietro le quinte e mi mandano messaggi di sostegno. Siamo tutti insieme, ma ci metto io la faccia".

Tra le altre denunce relative a quella sera anche quella di una giovane emiliana che ha raccontato un episodio con molte analogie alle violenze sulla Barbier, oltre a una coppia del centro Italia: lui avrebbe salvato lei da un accerchiamento a sfondo sessuale. Inquirenti e investigatori, oltre alle analisi delle immagini delle telecamere di videosorveglianza, stanno lavorando per rintracciare anche testimoni, come l’uomo italiano che, stando al racconto della ragazza belga, li avrebbe aiutati dopo le aggressioni.