
Una giovane con un cellulare
Milano, 15 agosto 2017 - Avevano già in tasca i biglietti del traghetto Palermo-Genova. Pronti a partire con destinazione finale Milano. «Siamo innamorati», avrebbero sussurrato ai carabinieri che li hanno bloccati a pochi minuti dalla partenza. Un amore sbagliato, almeno per la legge: lui 27 anni, lei appena 15. Così la fuitina, durata 4 giorni, è finita male per il ragazzo, peraltro con pesanti precedenti per violenza sessuale e reati contro la persona: denunciato per sottrazione consensuale di minore, considerato che l’adolescente ha scelto di seguirlo volontariamente. Riavvolgiamo il nastro. La storia inizia un paio di mesi fa. Il 27enne, operaio residente a Rho insieme alla madre, entra in contatto via Facebook con la 15enne (la chiameremo Anna) che invece vive nell’isola siciliana di Favignana, al largo delle coste trapanesi. Tra i due nasce una relazione virtuale in chat: il ragazzo riesce a conquistare la fiducia della giovanissima interlocutrice promettendo una vita migliore in città. «Ti raggiungo io a Favignana», le assicura. E in effetti mercoledì il 27enne si presenta nell’isola dopo aver attraversato tutta l’Italia prima in treno e poi in autobus. L’appuntamento è per giovedì pomeriggio sul lungomare Duilio per salire sull’aliscafo diretto a Trapani e sparire nel nulla. Anna ha bisogno di una scusa per allontanarsi da casa. Così accompagna la sorella, di un anno più grande, al supermercato, e appena quest’ultima entra in negozio per fare la spesa, sale in bicicletta e sparisce. Tutto secondo i piani: i due si imbarcano e poco dopo scendono a Trapani. Nel frattempo, i genitori, avvertiti dall’altra figlia, hanno già chiamato i carabinieri.
All'inizio, quella bici abbandonata sulla banchina fa temere il peggio: che la 15enne si sia buttata in mare; serviranno le verifiche dei sommozzatori per fugare i dubbi. Poi ecco la testimonianza-chiave di una conoscente della famiglia: riferisce ai militari di aver notato Anna in compagnia di un giovane mai visto prima. Da lì ripartono le indagini, che passano dalle testimonianze di amici e parenti e dall’analisi accurata del profilo social dell’adolescente scomparsa. I carabinieri della stazione locale, coordinati dal comandante Francesco Di Girolamo, restringono il campo a pochi soggetti: uno di questi è il 27enne di Rho, che ha sempre utilizzato le sue generalità sia sul web che per registrarsi in albergo. Sì, perché la dritta decisiva arriva dalla titolare di un bed&breakfast di Trapani, che riconosce la foto del ragazzo: «È lui, hanno passato la notte qui». Il nome viene associato al cellulare, e il puzzle si completa: i due vengono bloccati a Palermo mentre stanno passeggiando come niente fosse dopo aver lasciato i bagagli in hotel. «Mi sono innamorato di lei», prova a spiegare lui. Giustificazione insufficiente se parliamo di una 15enne: dovrà rispondere di sottrazione consensuale di minore. E Anna? È tornata a Favignana. «È la fine di un incubo – sorride il padre –. Ieri sera (domenica, ndr) ho apparecchiato la tavola per 5 anche se lei non c’era: speravo fosse di buon auspicio». Così è stato.